- Davide - voce
- Mattia - chitarra
- Jacco - basso
- Luca - tromba
- Fabrizio - sassofono
- Saverio - batteria
1. The Beginning (01:07)
2. Inside The Loop (03:14)
3. For Those Who Lie Awake (Let's Go) (04:01)
4. The Penguin Against Putrid Powell (02:46)
5. Mr.Sullivan (03:46)
6. It's Just Like (03:20)
7. Seven Years Go (03:08)
8. La Fine (03:34)
9. 1999 (03:38)
10. Another Day (03:16)
11. M.R.S. (02:01)
12. Zeta Reticoli (04:53)
Outside The Loop Stupendo Sensation
Fra i giovani gruppi italiani da tenere d’occhio ci sono sicuramente i Meganoidi, formazione nata a Genova nel 1997 e lanciata verso la popolarità dalla canzone Supereroi VS Municipale. Il 2000 è l’anno del primo full lenght, Into The Darkness, Into The Moda, autoprodotto con una tiratura di mille copie. L’album va a ruba e così la Venus decide di pubblicarlo in una nuova edizione, stavolta limitata a quattromila copie, esaurite in una sola settimana. Da questo momento per i Meganoidi si aprono le porte del successo: un lungo tour, un nuovo singolo accompagnato da relativo videoclip e la partecipazione ad alcuni festival di grande rilievo in ambito nazionale. A questo punto la band si ferma, prende una pausa per lavorare sul nuovo materiale. Viene aperto il Green Fog Studio, gestito interamente dal gruppo stesso, il quale dà così la possibilità di emergere anche ad altre realtà dell’undeground. Poi, il 6 giugno 2003, esce finalmente Outside The Loop Stupendo Sensation, offerto al pubblico al modico prezzo di tredici euro.
Dopo una breve e perlopiù inutile introduzione si inizia a fare sul serio con la tiratissima Inside The Loop. E’ incredibile come nel giro di due anni i Meganoidi siano maturati, passando da un ottimo e divertentissimo Ska ad una proposta lontana da ogni classificazione e dalle barriere che essa comporta. L’uso del ritmo in levare è piuttosto limitato, lasciando invece molto spazio a sfuriate tipicamente Rock, ben rappresentate dall’esordio di Inside The Loop. Il terzo ed ultimo singolo estratto dall’album arriva ad unire attimi distesi ad altri caratterizzati da un’aggressività inverosimile. La sezione fiati perde gran parte della propria importanza, senza comunque rinunciare a sporadici stacchi alquanto coinvolgenti, capaci di dare un tocco di equilibrio in più al sound dei Meganoidi. For Those Who Lie Awake (Let’s Go) prosegue nel modo migliore il percorso avviato dal gruppo con il pezzo precedente. Il singolo apripista di Outside The Loop Stupendo Sensation vanta oltretutto un paio di passaggi davvero indovinati, un cantato mai monotono, complice anche l’elettronica, ed un fuggevole assolo di tutto rispetto. Gli echi di Into The Darkness, Into The Moda sono rari e si possono sentire esclusivamente duranti alcuni capitoli dell’opera, a dimostrazione dell’evoluzione di cui sono soggetti i Meganoidi. Le atmosfere risultano quasi opposte a quelle del tanto osannato primo album: le liriche si fanno introspettive, il calore dello Ska viene in gran parte abbandonato in favore di un’inclinazione spesso oscura e che ben si riflette nel rinnovato look dei sei genovesi.
Capita però che ascoltando pezzi come The Penguin Against Putrid Powell o It’s Just Like si perdano alcune delle peculiarità proprie delle canzoni iniziali, ma, d’altronde, questo è un lavoro di transizione e lo si era già capito. Lo stesso discorso vale anche per La Fine, che comunque rimane un buonissimo brano, alla pari della nostalgica 1999. Quest’ultima insegna che il ritmo in levare non implica necessariamente allegria e spensieratezza, ma può regalare anche emozioni più profonde, specialmente a chi non si ferma alla semplice apparenza. E’ l’inglese la lingua preferita dal buon Davide in Outside The Loop Stupendo Sensation, ma non mancano comunque il cantato italiano e le mescolanze, come abbozza tra l’altro M.R.S., acronimo per My Redemption Song. La penultima traccia del disco potrebbe benissimo essere stata scritta dai Linea 77, se non fosse per un’orecchiabilità forse troppo accentuata e per i fantastici fiati, l’arma vincente dei Meganoidi, abili a mantenere costantemente elementi di richiamo all’album precedente senza cadere mai nel baratro dell’autocitazione. Capitolo finale, e forse migliore, di Outside The Loop Stupendo Sensation è Zeta Reticoli, composizione drammatica, intimistica, terribilmente noir, dotata di un ritmo blando e di linee strumentali malinconiche. L’assolo di tromba squarcia il brano e con esso l’animo dell’ascoltatore disposto farsi cullare dallo sconforto. Tutto ciò era assolutamente impensabile ai tempi di Supereroi VS Municipale ed anche per questo motivo l’Italia deve puntare sui Meganoidi per dare finalmente una svolta alla propria scena musicale.
Outside The Loop Stupendo Sensation ha sorpreso un pò tutti. Nessuno si sarebbe mai aspettato una simile sterzata da parte di una band che sembrava destinata a ripetersi fino alla noia, principale difetto questo di molti complessi Ska di ieri e di oggi. I Meganoidi, invece, si sono dimostrati intelligenti nel mutare pelle pur mantenendo la stessa grinta degli esordi. Outside The Loop Stupendo Sensation: un disco meraviglioso, particolare, impensato. Un punto di non ritorno.
“Brucia ancora, che prima o poi ritornerò
Conservo di nascosto sempre lo stesso smalto
Non temere, zeta reticoli on my mind
Aspetterò il momento per un migliore slancio.”