- Euronymous - chitarre
- Hellhammer - batteria e basso
- Attila - voci
1. Funeral Fog (05:47)
2. Freezing Moon (06:23)
3. Cursed In Eternity (05:10)
4. Pagan Fears (06:21)
5. Life Eternal (06:57)
6. From The Dark Past (05:27)
7. Buried By Time And Dust (03:34)
8. De Mysteriis Dom Sathanas (06:22)
De Mysteriis D.O.M. Sathanas
De Mysteriis D.O.M. Sathanas è il testamento che Euronymous, deus ex-machina dei Mayhem, ha lasciato a tutto il popolo del Black Metal. Un testamento forgiato nelle notti più fredde del Nord, tra raggelanti pareti intrise di blasfemia, satanismo e al contempo passione. Una passione che oggi, purtroppo, difficilmente possiamo ritrovare nel sound di altre centinaia di band.
L'avventura di Euronymous, alias Oystein Aarseth, inizia nel 1984, e prendendo spunto da una canzone dei Venom (Mayhem with Mercy), fonda i Mayhem, la sua creatura.
Dopo i primi due demo, nel 1987 esce il mitico Deathcrush sotto l'egida della Posercorpse Music; ma Euronymous non è contento e così sostituisce il drummer Manheim con il più dotato Hellhammer, e Maniac con l'istrionico e più passionale Dead, cantante svedese proveniente dai Morbid.
E' in questo periodo che vengono strutturate le basi di quello che sarebbe stato il De Mysteriis D.O.M. Sathanas, un album più tagliente e maligno del precedente Deathcrush, decisamente più Thrash.
L'orribile vicenda che lega i Mayhem al suicidio del giovanissimo Dead, alias Per Yngwe Olhin, avvenuto il 12 Aprile 1991, costringe Eronymous ad affidare le vocals al magiaro Attila Csihar proveniente dai Tormentor, e a slittare l'uscita dell'atteso full-length.
Euronymous non avrebbe mai immaginato che di lì a poco sarebbe stato assassinato, e così il maledetto De Mysteriis D.O.M. Sathanas ormai del tutto completato, esce in sua memoria nel 1994 per volontà di Hellhammer.
Il mistero del Signore Satana è per antonomasia il disco Black Metal per eccellenza.
Gli gelidi e taglienti riffs di Eurnonymous che si stagliano su di una batteria che macina sassi su sassi sono il firmamento di un disco che sarà preso come modello e spesso come culto da centinaia di bands.
Dall'opener Funeral Fog alla conclusiva title-track, tutto è così oscuro e maligno da riuscire ad incantare: niente fronzoli, solo musica e sangue, e il Black Metal norvegese di Euronymous è servito. I testi neri, scritti in parte da Dead, si sposano alla perfezione con la voce di Attila, così demoniaca e abissale che sembra uscire direttamente dall'oltretomba; mai nessuno aveva tentato tali registri vocali ed oggigiorno Attila rimane uno dei più efficaci singer estremi della storia, se non il migliore. Difficile ascoltare questo platter senza rimanere allibiti da cotanta malvagità, così fredda e sincera da spaventare. Perfino la registrazione, tagliente ma potente, è ai limiti della perfezione, in grado di anticipare almeno di dieci anni gli odierni schemi tecnici-sonori.
De Mysteriis D.O.M. Sathanas, circondato da quel suo alone maledetto che tanto si riversa inspiegabilmente sulle note di tutto il disco, è una tappa importantissima per chiunque voglia capire cosa sia il Black Metal. Inevitabile chiedersi al termine di questa magia nera, cosa sarebbe stato se Euronymous fosse ancora in vita, ma la sua essenza è racchiusa tra le dannate note della sua creatura, e forse era cosi che doveva andare, per la consacrazione (o forse sconsacrazione?) di un disco che sa tanto di fausto omaggio in cambio di un’anima.