Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
Black Candy
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Leopoldo Giacchetti – voce, chitarra, pianoforte
- Lapo Scacciati – basso
- Davide Barberis – chitarra, voce
- Lorenzo Taviani – batteria

Tracklist: 

1. Ghosts Are Riding Bicycles Tonight (03:33)
2. Athens (03:51)
3. Lighthouse (04:27)
4. Points, Lines and Shapes (03:46)
5. Odyssey (05:24)
6. Steps (03:56)
7. Spin (04:24)
8. Moon (03:36)
9. Constellations (05:36)
10. Seconds, Hours, Days, Years (04:14)

May I Refuse

Weather Reports

Immaginate di camminare per le vie di una qualsiasi città. Immaginate di scorgere qualcosa di famigliare; qualcosa che vi sembra di avere già visto da qualche altra parte, un’immagine che vi fa sobbalzare, sgranare gli occhi, vi fa credere, per un momento, di essere in posto diverso.
Se non avete mai provato una sensazione simile, allora inserite Weather Reports dei fiorentini May I Refuse nel lettore. Vi sembrerà di trovarvi nel bel mezzo di una giornata uggiosa mentre passeggiate per la campagna di qualche antro sperduto della Gran Bretagna. Vi capiterà, probabilmente, di chiedervi la provenienza di questi ragazzi semplici semplici, fatti di cuore e melodia, che tutto sembrano meno che essere italiani. Avete capito bene; si tratta di una band di spessore, che ha creato questo Weather Reports con l’animo di chi vuole suscitare emozioni. Il risultato è un disco colmo di fantasia, capace di reinventarsi di traccia in traccia con, sullo sfondo, un Indie Rock che spesso si tinge di tonalità emozionali, senza lasciare in disparte ritornelli pop e altri momenti di intensa emozione.

I May I Refuse sono giovani, nel pieno di una maturazione musicale iniziata nell’ormai lontano 1999, quando Leopoldo Giacchetti (voce, chitarra, pianoforte) e compagni si avvicinarono ancora da adolescenti al variegato mondo della produzione musicale. Abbandonato quindi il suono più spiccatamente Emo Rock, ecco la prova di maturità. Weather Reports è un full-lenght che, una volta inserito nel lettore, è in grado di annullare tutto ciò che vi sta attorno, regalandovi momenti di rara intensità; tra arpeggi di chitarra che, con il sapiente (a tratti geniale) uso del pianoforte, compongono sfondi musicali che mettono alla berlina certe altre produzioni della nostra penisola, decantate ed a lungo adulate.
Weather Reports non è il disco ideale per un momento in particolare: è il disco ideale, punto. Il viaggio musicale che, volente o nolente, non si può che compiere tutto d’un fiato, al confine tra i ricordi di un passato che riaffiora con impeto ed un presente in cui occorre soltanto camminare senza voltarsi. Domina questo senso di serenità, nelle melodie che rendono questo disco a tratti sorprendente.

Si alza il sipario sui May I Refuse, con Ghosts Are Riding Bicycles, che ci catapulta fin dalle prime note in quella molteplice varietà di scenari che andranno a rincorrersi nel prosieguo. Athens è il piatto forte, la traccia ideale a fungere da singolo, forse; ma che non per questo sfigura nel complesso. Anzi, è proprio dalle parole della lirica che i May I Refuse hanno tratto il titolo del loro full-lenght. Paiono volerci prendere per mano, in una notte buia, mentre camminiamo con la mente tra i sentieri di un passato a tratti lontano, a tratti più vicino di quanto si possa pensare.
Lighthouse è un tranquillo e raffinato quadretto Pop, con un ritornello capace davvero di farci credere di essere di fronte a qualche emergente band della terra d’Albione . La gemma incastonata in Weather Reports è rappresentata, a nostro modo di vedere, dalla doppietta Points, Lines and Shapes e Odyssey, in cui i May I Refuse delineano ancor meglio i tratti delle loro sonorità. Pare di trovarsi immersi in quel magico momento che è il crepuscolo, sul finire di una giornata estiva. Il pianoforte, lo dicevamo in apertura, è protagonista, a braccetto con una chitarra che dall’ovattato suono dei suoi arpeggi si apre quando meno te l’aspetti in acute distorsioni. Occorre soltanto chiudere gli occhi.

E’ forse questo l’obiettivo dei May I Refuse, in questo full-lenght vestito di Rock ma con un’anima Emo. Potremmo definirli come tali, questi quattro ragazzi fiorentini. Ce ne accorgiamo ulteriormente con altri pezzi quali Steps, Moon, oppure la ballata tutta pianoforte e dolcezza che prende il titolo di Spin. Fino alle conclusive Constellations e Seconds, Hours, Days, Years. Mentre scorrono i titoli di coda, quindi, la nostra testa è già alla traccia d’apertura.
The winter is gone, we’ll never be the same. The summer is gone, we’ll never be the same. The seasons pass and then come back and everything will never be the same.
Spegniamo la luce e facciamo ripartire questo Weather Reports che saprà conquistarci ascolto dopo ascolto. Perché di un disco così si finisce per innamorarsi.
Aggiungere dell’altro sarebbe superfluo. I May I Refuse hanno realizzato uno di quei lavori che si ritaglierà un posto di tutto rispetto della produzione del 2007. A volte basta davvero poco: i soliti strumenti, suonati a voler tirare fuori il meglio, una voce disincantata e… un cuore grande così.

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