- John McLaughlin - chitarra
- Jerry Goodman - violino
- Jan Hammer - pianoforte
- Rick Laird - basso
- Billy Cobham - batteria
1. Meeting of the Spirits (06:52)
2. Dawn (05:10)
3. Noonward Race (06:28)
4. A Lotus on Irish Streams (05:39)
5. Vital Transformation (06:16)
6. The Dance of Maya (07:17)
7. You Know, You Know (05:07)
8. Awakening (03:32)
The Inner Mounting Flame
Un istante fugace, un abbaglio illuminante nel quale compare - come un miraggio indefinibile - la visione del futuro, il germe della genialità, il raggiungimento del Nirvana assoluto. Un'orgia di psichedelia, di prog esoterico, di interminabile magia atmosferica che porta il nome di The Inner Mounting Flames, capolavoro della storica Mahavishnu Orchestra e di tutta la musica sperimentale degli anni '70. Dietro l'incantevole nebbia di questo rito ancestrale alla riscoperta dell'inconscio, della natura selvaggia e dell'istinto emotivo dell'essere umano, si cela John McLaughling, lo sciamano del rock nonchè uno dei suoi cantori più allucinati e geniali.
Ne è subito esempio l'opener dell’album, quella Meeting Of The Spirits ormai immortalata tra le più shockanti pietre miliari del prog-fusion internazionale: come un culto di possessione che sta per avere inizio, il gioiello d'apertura rievoca a se lo spirito ancestrale della musica in una danza fumosa e lisergica come una droga che pervade il corpo privandoci di qualsiasi contatto razionale con il mondo reale. Jazz, atmosfera fusion, alchimie strumentali da brivido all'insegna della sperimentazione più libera ma al contempo estremamente colta: tutto The Inner Mounting Flames si presenta sotto questa veste stilistica in perenne mutamento ed evoluzione, sciorinando capolavori come se si trattasse di un piacevole gioco onirico, involontario, inconscio.
Le dinamiche sfuggenti e trascinanti di The Noonward Race (la prova dietro le pelli di Billy Cobham è da strapparsi i capelli) e dell'immortale perla Vital Transmission (tra le più shockanti testimonianze della sperimentazione jazz-rock settantiana) incarnano al meglio lo spirito più trasgressivo e selvaggio della Mahavishnu Orchestra: ritmiche forsennate e ghirigori strumentali che sembrano eruttare direttamente dalle viscere della terra fanno da padroni in questo rituale sciamanico dalla devastante potenza atmosferica (The Dance Of Maya è un vero e proprio incubo sotto effetto di droghe), mesmerizzante tanto nei suoi momenti più rilassati e distesi (A Lotus on Irish Streams e You Know, You Know) quanto nelle più allucinate evoluzioni strumentali (Awakening e il raffinatissimo prog-jazz dell'altro gioiello Dawn).
Nella sua interminabile esplosione onirica, The Inner Mounting Flames prende l'ascoltatore e lo trasporta a miglia di distanza in un mondo che non è mondo, in uno spazio indefinibile, tra profumi esotici e allucinazioni sovrannaturali. Proprio come nei veri riti sciamanici, il capolavoro della Mahavishnu - con tocco morbido ed elegante - chiude gli occhi ai suoi adepti e li mette in contatto con gli spiriti della natura: resistere alla sua forza evocativa e pressapoco impossibile. Anzi, lo è del tutto.
The Inner Mounting Flames è un'estasi visionaria vomitata dal sottosuolo di un passato indefinibile e violentemente proiettata verso il futuro: determinante per gran parte della sperimentazione jazz-fusion successiva ai seventies, la grande opera di McLaughling è una delle testimonianze più shockanti di cosa voglia realmente dire comporre-suonare-ideare musica senza alcun freno inibitorio, lasciando che l'intuizione e ispirazione collettiva vengano guidate da tutto ciò che la ragione non può controllare. E' per questo che non è sbagliato dire che la Mahavishnu è l'Orchestra della magia, della natura selvaggia e del labirinto onirico e inconscio dell'essere umano.
Capolavoro senza tempo.