- A.S. - voce
- G.D. - tutti gli strumenti
1. I (01:25)
2. Monument of Eternal Grief (08:29)
3. The Somberlain (Dissection Cover) (Piano version) (02:30)
Grief
Macabrum è un progetto nato nel 2010 da parte di due musicisti provenienti dalla Bosnia-Erzegovina. Questo singolo Grief rappresenta la loro seconda uscita discografica dopo il promo di esordio Epoch (2010) e ci presenta una band veramente interessante che lancia sul mercato questo prodotto come piccolo antipasto per un album sicuramente molto valido, se manterrà le coordinate di questo piccolo ma interessante lavoro.
Andando per ordine, dovete sapere che il duo si cimenta in una forma di Depressive/Atmospheric Black Metal molto interessante, priva di quella registrazione offuscata ed underground. I suoni su questo singolo sono sufficientemente potenti e puliti affinché la qualità del songwriting venga allo scoperto.
L’inizio è affidato ad un’introduzione a base di piano che subito ci presenta il mood del disco con suoni decadenti ed oscuri a sfociare nella bellissima Monument of Eternal Grief, song dalla durata elevata e dalle atmosfere in continuo mutare. Chiaro-scuri si susseguono nel riffing, tra stacchi arpeggiati e momenti in cui è la distorsione delle chitarre elettriche a tracciar la melodia giusta. La voce entra solo sporadicamente nel sound, lasciando che sia esso a disegnare e costruire la maggior parte delle strutture. A.S. dietro al microfono si distingue per il classico growl/scream mai esageratamente estremo al fine di conservare un tocco gotico ed adatto ad accompagnare la sezione strumentale.
Come terza ed ultima traccia troviamo una versione in piano della canzone- capolavoro dei Dissection, ovvero The Somberlain. Non avendovelo detto in precedenza, buona parte della musica composta dai Macabrum mi ha inevitabilmente riportato alla mente ricordi dei Dimmu Borgir dei bei tempi andati, ovvero quelli Stormblåst, specialmente durante le appena citate partiture di piano e la successiva componente di black metal atmosferico, senza la pomposità derivata all’esplosione del cosiddetto black metal sinfonico. Insomma, un buon lavoro ch lascia presagire buone potenzialità, aspettando la pubblicazione del loro album di debutto.