Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Davide Merli
Genere: 
Etichetta: 
SPV Records/Audioglobe
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Vince Neil - voce
- Nikki Sixx - basso
- Mick Mars - chitarra
- Tommy Lee - batteria


Tracklist: 

CD1:
Shout At The Devil
Too Fast For Love
Ten Seconds To Love
Red Hot
On With Show
Too Young To Fall In Love
Looks That Kill
Louder Than Hell
Live Wire
Girls, Girls, Girls
Wild Side

Bonus enhanced video: Too Fast For Love

CD2:
Don`t Go Away Mad (Just Go Away)
Primal Scream
Glitter
Without You
Home Sweet Home
Dr. Feelgood
Same Ol`Situation
Sick Love Song
If I Die Tomorrow
Kickstart My Heart
Helter Skelter
Anarchy In The UK

Bonus Enhanced video: Dr. Feelgood

Mötley Crüe

Carnival Of Sins Live

Non poteva di certo mancare un' uscita discografica a seguito del reunion tour dei Motley Crue, che ha riportato in scena la gloriosa band glam di Los Angeles. Era già dal 2005 che ventilava nell’ aria la notizia di una possibile reunion dei membri storici della band ovvero il frontman/bassista Nikky Sixx, il batterista Tommy Lee, il chitarrista Mick Mars ed infine il biondissimo cantate Vince Neil e l’ufficialità della notizia è arrivata giusto in tempo per organizzare questo tour mondiale che li ha visti impegnati praticamente da fine 2004 ad adesso. Tra l’altro durante l’estate 2005 questo “Carnival Of Sins Tour” ha fatto tappa in Europa e anche in Italia e lo spettacolo che i quattro americani hanno offerto al Gods Of Metal è stato fedelmente riprodotto su questo disco live, con i suoi pregi e con i suoi difetti.
Infatti in questa esibizione, anche per il merito della scelta di ritoccare il meno possibile i suoni del disco, è stato riportato in maniera ottima quello che sono i Motley di adesso: una band che è capace ancora oggi di regalare un ottimo show ai suoi fans, pur non eguagliando assolutamente i livelli dei tempi di Shout At The Devil e Theatre Of Pain.

Al primo impatto sonoro troviamo una band che appare spesso molto provata nell’esecuzione dei pezzi (basta vedere il povero Mick Mars, eretto su ridicoli zatteroni che lo aiutano suonare nonostante abbia una malattia alle ossa del bacino) e che cerca in tutti i modi di creare un degno contorno alla musica, anche per compensare l’aspetto musicale non in tutti i momenti ottimo.
Fin dai primi pezzi comunque, emerge il carisma di una band che ha saputo trascinare i loro fans con pezzi molto accattivanti e accessibili anche ai non cultori delle sonorità più dure che, in sede live, risultano ancora oggi molto belli e coinvolgenti.
Parlando in maniera più specifica di questo prodotto, inanzitutto dobbiamo elogiare i Motley Crue per la scaletta che viene proposta in questo live che fa capire come i Motley sappiano veramente quello che i fans realmente vogliono sentire: solo 4 pezzi, dei quali 2 inediti, sono tratti dai lavori più recenti della band ed i restanti 19 sono perle tratte dai lavori più belli ed acclamati della band.
Oltre a questa considerazione dobbiamo rendere merito al fatto che il combo americano, pur apparendo soprattutto nei primi pezzi del disco leggermente arrugginiti, non steccano effettivamente in nessuno delle hit storiche della band, da Shout At The Devil a Girls, Girls, Girls , dall’immancabile Home Sweet Home alla più veloce Red Hot.
Ad aggiungersi a queste note positive abbiamo anche la scelta di inserire canzoni tanto inaspettate quanto belle come On With The Snow , Louder Than Hell e Ten Seconds To Love, durante la quale i Crue si prendono una pausa facendo cantare il pubblico e riprendendo il fiato.
Un ulteriore punto a favore è la prestazione stessa che i Motley Crue ci offrono che, pur risultando leggermente polverosa e arrugginita nei primi pezzi e negli ultimi, per il resto rimane molto valida in particolare sui pezzi più delicati come Home Sweet Home (da brividi la prima parte nella quale il pubblico accompagna la calda voce di Vince Neil); capace poi di creare un ottimo sfondo come in Same Ol Situation o Kickstart My Heart, durante i quali si sentono rombi di motociclette e fuochi d’artificio che, almeno in questa versione audio del concerto, disturbano un po’ la musica sovrastando a tratti il suono degli strumenti e il vocal.

Purtroppo insieme a queste note positive, il disco si trascina dietro anche aspetti molto meno positivi: inanzitutto non può che non nascere una considerazione sulla vera utilità di fare uscire un altro live dopo i numerosi altri, ufficiali e non, che in questi ultimi anni erano già usciti. Altri aspetti negativi sono che questi Motley Crue non sono sicuramente quelli dei tempi d’oro, anche solo per il fatto che il tempo passa anche per loro. Ed un passato pieno di eccessi di ogni tipo adesso incomincia a portare le sue conseguenze: sistematicamente dopo tre pezzi o poco più Neil ha bisogno di piccole pause intelligentemente mascherate con stacchetti vocali di Nikki Sixx o di Tommy Lee, quest’ultimo sulla copertina del cd e anche durante il concerto con la faccia pitturata di bianco (che fine ha fatto il Tommy in versione glam con i suoi improponibili pantaloni attillati ?!) che incitano il pubblico a cantare con loro.
La sensazione, maturata anche dal fatto di aver assistito alla data italiana di questo tour, è che il disco possa rendere molto di più in versione video, in quanto tutto l’aspetto scenografico, con tanto di ragazza in topless e acrobati da circo (da qui il titolo Carnival Of Sins), che nel caso di questo concerto conta molto, è ovviamente ininfluente sul disco anzi, in certa canzoni finisce col rovinare la resa sonora del pezzo coprendo i suoni degli strumenti o la voce di Neil.

Tirando le somme abbiamo di fronte una testimonianza sonora, ben confezionata e ricca di contenuto, molto godibile di questo graditissimo come–back, assolutamente consigliabile ai cultori di Nikki Sixx e soci, ma non troppo adatta a coloro che, magari incuriositi dalla (molta) pubblicità che è stata fatta a questo tour, decidono di avvicinarsi alla musica dei Motley Crue: i grandissimi Motley che hanno stravolto la scena hard rock americana negli anni ottanta non sono quelli di questo cd ma una band più energica e coinvolgente.

Per i fan un ottimo acquisto, per gli altri meglio gettarsi su dischi degli anni’80 della band

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