I Lunaire sono un gruppo australiano già autore di diversi EP (fra cui uno split con gli Airs) e che propone una rivisitazione dello shoegaze sulla scia di diverse formazioni indie venute alla ribalta negli ultimi anni, come i Pains of Being Pure at Heart o i Wild Nothing.
Non viene inventato nulla quindi, ma considerando che si tratta ancora di una formazione alle prese con i primi demo, l'ultimo dei quali è questo Lundemo, è naturale che venga fuori ciò. Piuttosto, concentrandoci sul songwriting in sè, si può notare come fattore positivo una certa dedizione agli stereotipi stilistici di riferimento, riprodotti con una cura abbastanza certosina, mentre per contro i brani tendono a diventare un po' troppo rapidamente ripetitivi, inasprendo l'inevitabile sensazione di dejavu.
Il primo brano è Warm Intentions, placida e romantica canzone mandata avanti dalle note sognanti, dai gorgheggi delicati del cantante e dai bassi pulsanti. Le chitarre dipingono tenui intrecci di melodie evocative, come se si cercasse di rappresentare lo scenario suggerito dalla copertina (il Sole che spunta su di un paesaggio primaverile, con tutte le sensazioni di vitalità ed emozionalità associate), ma nel ritornello lasciano spazio ad un muro sonoro distorto che grida il suo feedback saturo non per contrastare, ma per amplificare la carica emozionale del pezzo.
Moonrise prosegue su questa direzione, ma percorrendo il classico sentiero del brano delicato ed intimista fino a metà, quando lascia spazio a chitarre distorte e riverberate, che proiettano il tutto in un sogno etereo e nostalgico.
Infine abbiamo September Sonata, condotta avanti da percussioni impetuose e distorsioni aggressive, alternate a brevi inserti acustici, che avvicinano il gruppo quasi a lidi metalgaze, e quindi al filone scaturito fuori in seguito alla lezione impartita dagli Alcest (che i Lunaire si sono sicuramente ascoltati abbastanza).
Dal punto di vista dell'impatto melodico ed emozionale, il gruppo sembra avere le carte in regola, ma come già detto, è necessario sviluppare adeguatamente un proprio stile, più slegato dalle proprie fonti di ispirazione e un tantino più sintetico nelle composizioni.
1. Warm Intentions
2. Moonrise
3. September Sonata
Lundemo
I Lunaire sono un gruppo australiano già autore di diversi EP (fra cui uno split con gli Airs) e che propone una rivisitazione dello shoegaze sulla scia di diverse formazioni indie venute alla ribalta negli ultimi anni, come i Pains of Being Pure at Heart o i Wild Nothing.
Non viene inventato nulla quindi, ma considerando che si tratta ancora di una formazione alle prese con i primi demo, l'ultimo dei quali è questo Lundemo, è naturale che venga fuori ciò. Piuttosto, concentrandoci sul songwriting in sè, si può notare come fattore positivo una certa dedizione agli stereotipi stilistici di riferimento, riprodotti con una cura abbastanza certosina, mentre per contro i brani tendono a diventare un po' troppo rapidamente ripetitivi, inasprendo l'inevitabile sensazione di dejavu.
Il primo brano è Warm Intentions, placida e romantica canzone mandata avanti dalle note sognanti, dai gorgheggi delicati del cantante e dai bassi pulsanti. Le chitarre dipingono tenui intrecci di melodie evocative, come se si cercasse di rappresentare lo scenario suggerito dalla copertina (il Sole che spunta su di un paesaggio primaverile, con tutte le sensazioni di vitalità ed emozionalità associate), ma nel ritornello lasciano spazio ad un muro sonoro distorto che grida il suo feedback saturo non per contrastare, ma per amplificare la carica emozionale del pezzo.
Moonrise prosegue su questa direzione, ma percorrendo il classico sentiero del brano delicato ed intimista fino a metà, quando lascia spazio a chitarre distorte e riverberate, che proiettano il tutto in un sogno etereo e nostalgico.
Infine abbiamo September Sonata, condotta avanti da percussioni impetuose e distorsioni aggressive, alternate a brevi inserti acustici, che avvicinano il gruppo quasi a lidi metalgaze, e quindi al filone scaturito fuori in seguito alla lezione impartita dagli Alcest (che i Lunaire si sono sicuramente ascoltati abbastanza).
Dal punto di vista dell'impatto melodico ed emozionale, il gruppo sembra avere le carte in regola, ma come già detto, è necessario sviluppare adeguatamente un proprio stile, più slegato dalle proprie fonti di ispirazione e un tantino più sintetico nelle composizioni.
TRACKLIST:
1. Warm Intentions
2. Moonrise
3. September Sonata