Eroina degli anni Ottanta, Lilith, front-woman dei vecchi Not Moving (sorti nel lontano 1981), torna oggi accompagnata dai cosiddetti Innersaints, proponendoci I Need Somebody. Certamente i tempi in cui la cantautrice di talento aveva infiammato il pubblico di mezza Europa, con grandi spettacoli, spesso trasmessi via radio e televisione (RAI in terra italiana), erano radicalmente diversi, ma gli affezionati a questa vetero-rockeggiante musica non mancano. Questo EP dunque presenta cinque brani di diversa provenienza; il primo, la title-track, è la cover degli Stooges, tratta da Raw Power (1973), caratterizzato da una forte impronta jazz newyorkese. Voci ovattate, con effetti tremolanti, inseriscono l’ascoltatore in un’atmosfera fuori dal presente, decisamente metropolitana, che però viene poi smentita dai brani successivi. Si susseguono infatti The Piano, brano inedito, esclusivo del singolo, preso da un live in Germania del 1995, poi una versione della strausata (Get Your Kicks On) Route 66 e due brani registrati dal vivo in studio. Si tratta di For What It’s Wrong e Seintenè; la prima è ancora una cover – tipologia fin troppo presente nel platter – dei Buffalo Springfield, la seconda invece un pezzo cantato in dialetto, particolare per la spiccata caratterizzazione rustica e colorita.

Da qui si capisce però come sia un’opera piuttosto povera. Definire insomma questa uscita inutile sarebbe per lo più eufemistico; i luoghi comuni musicali sfoggiati nel disco sono impressionanti – ovviamente giustificabili per la storicità dell’artista, ma fuori luogo per un EP -. Non rimane dunque che sperare in una rivalsa a ottobre, quando verrà pubblicato il disco di lunga durata.