- Pekka Heino - voce
- Tuomas Heikkinen - chitarra
- Torsti Spoof - chitarra
- Marko Niskala - tastiere
- Pekka Lampinen - basso
- Valtteri Revonkorpi - batteria
1. Shadow In The Rain
2. King Of The Night
3. Stormchild
4. Sentenced
5. Hellhorn
6. Mister Universe
7. Don't Touch The Sun
8. Run Down The Hill
9. Heart Of Darkness
10. Learn To Live
Blind Fire
Seconda uscita ravvicinata per i Leverage, che dopo essersi imposti con l'esordio Tides in Giappone e soprattutto in Finlandia, loro terra d'origine dove si sono anche piazzati per un buon periodo nella TOP 30 nazionale, cercano adesso di affermarsi, grazie all'aiuto della competente label partenopea Frontiers, nel panorama hard n' heavy internazionale.
Il complesso finnico appresta per l'occasione un bel dischetto di melodic metal che segue le orme già tracciate nel debut del 2006, mostrando quindi un heavy rock melodico caratterizzato dal suono pieno e pomposo delle tastiere di Marko Niskala, dal riffing incalzante e tagliente delle asce della coppia Heikkinen/Spoof, dalle ritmiche robuste di Lampinen e Revonkorpi, dal cantato pulito e dall'interpretazione intensa ed espressiva del bravo Pekka Heino.
Di certo non sono i Leverage ad inventare il melodic metal, ma sono comunque bravi ad offrirne una loro personale versione, dando vita ad un sound fresco, che suona pieno ed energico, pur rimanendo ancorati all'heavy rock "old school" dei Rainbow, rielaborato ed arricchito da contaminazioni attingenti agli '80, soprattutto nell'uso delle keys e dei chorus, al power scandinavo più melodico ed in parte minore al progressive, limitatamente all'utilizzo di strutture più dinamiche e ricercate rispetto a quanto si è soliti assistere in tali ambiti.
Quando attaccano le tastiere di Shadow In The Rain sembra un po' di risentire gli Europe di Wings Of Tomorrow, potendosi riscontrare una vaga assonanza con l'intro di Stormwind, che non si traduce però in qualcosa che possa sapere di risaputo, anche perché dopo la melodica intro il brano assume un tono epico e robusto, rimanendo comunque diretto e di facile quanto piacevole ascolto, anche negli immancabili solos chitarristici.
Nella seguente King Of The Night si accentua l'aspetto pomposo ricreato dalle tastiere di Niskala, dal refrain pieno ed armonioso e dalle melodie epiche ed energiche, come avviene anche nella melodica e robusta Stormchild, graziata peraltro dalla sublime interpretazione del vocalist e da linee melodiche energiche e fiere. Entrambi questi brani sembrano quasi coniugare la potenza dei Rainbow con la magniloquenza dei Magnum.
Il mid-tempo Sentenced si presenta subito come una potenziale hit, oltre che rappresentare uno dei migliori brani del lotto, e potrebbe magari essere il singolo giusto per lanciare l'album, grazie alle malinconiche e solenni strofe e ai chorus decisi e fieri, oltre all'ottimo lavoro delle chitarre, ed ancora tra i brani di Blind Fire che maggiormente convincono si deve citare Mister Universe, in possesso di un riff chitarristico che riecheggia gli Europe più heavy, ritmiche in stile power, melodie e refrain esaltanti, oltre alle solite pregevoli escursioni strumentali.
Intensa ed a tratti incalzante invece Hellhorn, forse uno dei pezzi meno appetibili contenuti in tracklist, mentre sempre grande attenzione viene riservata alle intro, da quella in stile medioevale di Don't Touch The Sun, power ballad lenta e malinconica, pervasa da un'atmosfera solenne che trova massima enfasi nel bel chorus, a quella emozionale di Heart Of Darkness, altra bellissima composizione che inizia lenta e con un flavour romantico per poi sfociare in un solido ed adrenalinico hard rock in cui si apprezzano il riffing tagliente e l'atteggiamento grintoso. Ritmiche incalzanti e più veloci in Run Down The Hill, brano che più degli altri si rifà alla scena power metal scandinava, si chiude infine con la ballad Learn To Live, che pur iniziando in maniera un po' soporifera acquista progressivamente in intensità andando a porre degnamente la parola fine alla seconda uscita discografica di questo emergente combo finnico.
Blind Fire è quindi una buona prova, che ci pone di fronte ad una delle più nuove e promettenti band di melodic metal, anche se adesso è tutto nelle loro mani, infatti i Leverage, dopo l'incoraggiante esordio con Tides e dopo avere mantenuto le promesse con il qui discusso Blind Fire, saranno attesi al vaglio decisivo già dal prossimo album, come spesso avviene per qualsiasi rock/metal band quando si arriva al terzo full length.