Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Frontiers Records
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Lana Lane - voce
- Erik Norlander - tastiere, basso
- Peer Verschuren - chitarra
- Ernst Van Ee - batteria

Tracklist: 

1. Into The Fire
2. The Frozen Sea
3. Capture The Sun
4. Jessica
5. Stepford, USA
6. Shine
7. Lazy Summer Day
8. No Tears Left
9. Save The World
10. Angels And Magicians
11. The Sheltering Sorrow 
12. Red Planet Boulevard

Lana Lane

Red Planet Boulevard

Grafica in stile Disney in copertina, testi ed atmosfere che affondano nella tradizione fantasy più magica e rasserenante, sonorità ariose, sinfoniche e pompose, per il ritorno della cantante Lana Lane, la quale con il solito ausilio del marito e produttore Erik Norlander si ripresenta sul finire del 2007 con Red Planet Boulevard.
Coadiuvati da Peer Verschuren, chitarrista degli hard rockers olandesi Vengeance, e dal batterista Ernst Van Ee, i due danno vita ad un lavoro che vuol essere raffinato ed elegante, cercando di proseguire in quella direzione "symphonic/pomp rock" già intrapresa anni addietro e proseguita fino al recente Lady McBeth, senza mai aumentare in maniera eccessiva tempi e ritmiche, cosa che purtroppo finisce col dare un po' di staticità al prodotto.
A compensare in parte a tale debolezza, rimedia il riffing spesso granitico di Verschuren, come si percepisce dall'iniziale Into The Fire, dove viene esibito un guitar-work in stile heavy ma in un contesto sempre melodico e sinfonico, ed abbondanti suoni tastieristici orchestrali e sinfonici, che perfettamente vanno a ricollegarsi all'immaginario mondo fantasy dai nostri disegnato come servendosi di pastelli colorati su una tela. I punti di forza però, rimangono sempre la voce sensuale ed intensa della signora Lane e le doti tecniche e compositive di Norlander, elementi che hanno ormai contribuito a delineare come un riconoscibile marchio di fabbrica su ogni uscita della coppia.

The Frozen Sea inizia con un fare symphonic/power che pare strizzare l'occhio ad alcune cose di Nightwish e simili, ma assestandosi sempre su tempi medio-lenti non riuscendo così a dare un effettivo tocco di novità alla loro proposta, sulla stessa scia sembrerebbe proseguire la seguente e lunga Capture The Sun, mostrando però maggior vigoria grazie soprattutto alla buona ritmica, oltre ad avere dalla sua linee melodiche decisamente più avvolgenti e riuscite.
Molte le ballad presenti, dalla dolce e delicata Jessica alla sinuosa e soffusa Lazy Summer Day, quest'ultima davvero ben fatta, eccelsa sia nelle linee vocali della bravissima Lana sia nella trasognata e rasserenante melodia, ed ancora la più pomp The Sheltering Sorrow, in cui vengono anche esibiti delicati arpeggi di chitarra dallo stile spagnoleggiante, ed infine Angels And Magicians, una semi-ballad variopinta e multiforme che alterna passaggi più malinconici ad altri più solari. Un paio di brani purtroppo hanno ben poco da offrire, e si ha un po' la sensazione che siano più dei riempitivi, è questo il caso in particolare di Shine e No Tears Left, anche se fortunatamente si tratta di episodi isolati, infatti la più dark Stepford, USA con le sue melodie malinconiche e quell'assolo di chitarra dal retrogusto sleazy/glam, o anche il maestoso pomp dell'epica Save The World, riportano il lavoro sui giusti binari.
La chiusura spetta alla title-track, una suite progressive strumentale che, come un medley riassuntivo, contiene e riassume in sè i vari motivi che la hanno preceduta.

Red Planet Boulevard è tutto giocato sulla naturale raffinatezza ed eleganza delle composizioni, oltre che ovviamente sulla voce suadente e seducente della singer californiana, elementi che condurranno l'ascoltatore in un viaggio per un mondo rassicurante, colorato e fiabesco. Di contro, non ci si può esimere dal notare una certa staticità complessiva che rischia in alcuni frangenti, specie quelli meno riusciti, di condurre alla noia, ma alla fine l'affiatata coppia Lana Lane e Erik Norlander sono riusciti ancora una volta a mostrare tutta la loro classe.
 

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