- Kristian (Juha Kontu) - voce, chitarra
- Palle (Harri Lehtonen) - tastiere
- Sami (Sami Rajala) - basso
- Sami O. (Sami Ojala) - batteria
1. Silence
2. Slow Waters
3. Keep Out
4. Outlander
5. All The Same
6. Wasted Chance
7. Nobody Dares
8. Choose
9. So Long
10. Fading Away
11. Right As Rain
Land of Tales
Esordio discografico per i Land Of Tales, giovane quartetto proveniente dalla Finlandia e dedito ad un hard rock infarcito spesso di melodie dal mood etereo e soffuso, ricche di suoni pomposi e tastierosi che vanno un po' a ricollegarsi sia con la tradizione power finnica dei più melodici Sonata Arctica sia con il più attuale melodic metal degli altri connazionali Leverage.
Anche l'apporto di chitarra e sezione ritmica tuttavia dona l'adeguato contributo nell'ottenere un sound più propriamente hard, che altrimenti risulterebbe penalizzato dall'approccio soffuso, da una produzione un po' morbida e dal continuo ricorso a melodie orecchiabili e spesso anche romantiche, che se talvolta finiscono con il suonare fredde ed inespressive, per la maggiore invece riescono ad incidere in maniera positiva sulla presente release, grazie ad un buon gusto ed una certa peculiarità nelle soluzioni.
Infatti, nonostante tutto sia improntato ad una certa semplicità di fondo, dalla struttura dei brani alla prova dei quattro musicisti, i quali si limitano quasi a svolgere il proprio compito senza mai andare oltre, i Land Of Tales riescono ad offrire una loro personale versione di melodic hard, che pur presentando (come detto sopra) ancora qualcosa da migliorare ed ampi margini di crescita, ha comunque il merito di non risultare mai derivativo o particolarmente influenzato dai grandi gruppi del passato.
Le prime battute affidate a Silence e Slow Waters mettono in mostra un sound pomposo ed al contempo etereo, in cui dominante risulta il ruolo delle tastiere e delle melodie catchy e sognanti che sembrano rievocare i freddi paesaggi scandinavi. Inoltre tra i solchi di questo debut self-titled si respira costantemente un'atmosfera malinconica e romantica, come sarà più facile notare in prossimità dei vari slow-tempo presenti, come la bella ed autunnale Outlander, la noiosa Choose, che riesce a farsi notare soltanto per il refrain, o le bellissime ballad acustiche Wasted Chance e Fading Away, ma tale approccio melanconico non cambia neanche quando si alzano i ritmi, come avviene con la più rocciosa Nobody Dares o nell'ottima So Long, grintosa e melodica. Infine una piccola riserva riguarda l'interpretazione del singer Kristian, che talvolta risulta un po' piatta e monocorde, cosa che incide maggiormente su quei brani più aggressivi e che richiederebbero magari una maggior grinta e più coinvolgimento, come nel caso della pur bellissima Keep Out.
Land Of Tales rappresenta in fin dei conti un esordio positivo per il giovane quartetto finnico, nei confronti del quale è ipotizzabile una crescita esponenziale, se solo con una maggiore esperienza riusciranno ad assestare e perfezionare quei piccoli limiti sopra evidenziati che al momento rischiano di limitarli. L'album in ogni caso resta consigliato a tutti gli amanti del melodic rock.