- Van - batteria
- Kim - basso
- Zavo - chitarra
- Mimmo - seconda chitarra
- Krab - turntables-sinth
- Yuri - voce, testi
1. Il Maiale (03:45)
2. Alieno Debole (04:03)
3. Vieni Fuori Di Qui
4. Ti Difenderò (04:59)
5. Promemoria (03:31)
6. Urla (03:27)
7. Il Ritratto Del Mostro (04:05)
8. La Terra Su Cui Vivo (04:14)
9. Fili (04:20)
10. La Storia Si Ripete (02:46)
Kuadra
Giunti al loro quinto anno di attività, i vigevanesi Kuadra pubblicano il primo album di studio, dal titolo omonimo, che rappresenta la naturale continuazione di ciò che la band aveva realizzato con il precedente demo autoprodotto. Il substrato musicale dei Kuadra è ancora da ricercare nella tradizione del Nu Metal d’oltreoceano, da cui emergono le sfaccettature e i tratti tipici dello stile Rap di Rage Against The Machine e Faith No More.
Notevole rilievo viene conferito quindi nei testi proposti, taglienti e realisti, incentrati sui temi centrali della società contemporanea, in pieno stile Rage Against The Machine: ciò non costituisce certamente un punto di forza per la formazione italiana, poiché alcune sezione si rivelano eccessivamente derivative e svuotate della personalità che aveva caratterizzato il primo demo.
Basti ascoltare l’opener Il Maiale per comprendere come il suo apice sia concettualmente analogo alla fin troppo celebre e abusata Killing In The Name Of; nonostante i Kuadra riescano a tessere un'architettura timbrica sì canonica ma efficace, sono troppo frequenti i riferimenti al genere americano che non consentono al full-length di elevarsi ai livelli auspicati.
Sono infatti solo le tracce sulla scia di Alieno Debole e Il Ritratto Del Mostro che risollevano la qualità dell’opera attraverso la loro inattesa evoluzione o il loro feeling più ricercato e sperimentale.
Inusuali sono anche gli interventi di voce femminile, così come i dialoghi di chitarra clean che risultano estranei al classico panorama Rap Metal main-stream: talvolta tali intermezzi appaiono in modo caotico e senza un filo conduttore ben definito, ma nel complesso l’esecuzione appare ben curata.
Non si discute infatti l’ambito tecnico in possesso dei Kuadra (patterns di batteria e ritmiche di chitarra), poiché brani come Promemoria e Urla sono ottimamente interpretate e intrise di un groove travolgente e particolare.
In definitiva, l’esordio discografico del sestetto lombardo risente ancora di una certa immaturità compositiva perché, considerato globalmente, appare acerbo nella sua attitudine lontana dalla scena europea e aderente al filone statunitense. La band deve però ripartire da questo lavoro per la stesura del prossimo capitolo di studio, in modo da valorizzare gli elementi già consolidati ed affinare le zone d’ombra dalla struttura scontata o poco innovativa.