- Tommy - voce, chitarra
- Olly - chitarra, backing vocals
- Dario - basso, backing vocals
- Doc - tastiere
- Paolo - batteria
1. Stop Me
2. Neverland
3. The Believer
4. I'll Live In Your Shadow
5. Destination Unknown
Destination Unknown
I Knyght sono una giovane rock band romana formatasi nel 2002, intorno a Tommaso (voce) ed Oliviero (chitarra) Forni ed il batterista Paolo Montinaro, ed inizialmente dedita a proporre qualche cover dei propri beniamini, fin quando nel 2005 non decidono di scrivere i primi due loro pezzi originali, Tell Me Why e The Believer. Proprio quest'ultimo brano raccoglie buoni consensi un po' ovunque, soprattutto su internet dove il pezzo inizia a girare con una certa frequenza ed ottiene anche un buon successo, tanto che per ben quattro mesi rimarrà in vetta alla classifica su IAC.com (Indipendent Artist Company). In effetti il brano in questione ha un grande appeal radiofonico, si tratta di una di quelle canzoni che stuzzicano già ad un primo ascolto, proprio come impone il genere da loro proposto, cioè quel melodic rock/AOR leggero e non troppo spigoloso, di stampo americano, che nel caso di questi giovani provetti rockers sembra principalmente rifarsi ad artisti come Bon Jovi e Bryan Adams.
Destination Unknown, demo del 2007 contenente cinque brani, mostra innanzitutto sorprendenti doti di songwriting, infatti le varie tracce che si susseguono in scaletta godono di linee melodiche particolarmente coinvolgenti e piacevoli, un buon uso delle backing vocals ed anche una buona padronanza tecnica, anche se con alcune piccole riserve di cui presto avremo modo di parlare.
Due delle cinque song proposte, la già citata The Believer e Neverland, sono riprese dal loro precedente demo e nuovamente registrate con un mixaggio migliore, e probabilmente non sarà un caso se proprio questi due brani, oltre a risultare tra i migliori del qui presente demo per via delle pregevoli ed azzeccate melodie, sembrano anche quelli meglio eseguiti.
Si distinguono anche l'ottima opener Stop Me, energica, melodica e con un chorus che mette bene in evidenza le loro qualità in fase compositiva, tanto da essere anche stata inserita dalla californiana 272Records nella compilation Glam Nation, e la title-track, altro bel pezzo di rock melodico in cui ancora una volta emerge un certo buon gusto nella ricerca delle linee melodiche ed anche arrangiamenti ben curati, cosa che comunque è possibile apprezzare un po' su tutto il disco, mentre si colloca appena un gradino sotto la carina ballad I'll Live In Your Shadow.
A far da contrasto ad un quadro così positivo però, ci sono alcune piccole lacune da colmare necessariamente, che riguardano soprattutto la inadeguata produzione e qualche lieve imperfezione nella ritmica, inoltre il cantante, che di per sé ha la fortuna di avere un timbro particolare, graffiante ma delicato al tempo stesso, dovrebbe migliorare la propria intonazione nelle tonalità più alte. Tuttavia si tratta di pecche, non certo veniali (almeno se si vuol puntare ad un prodotto professionale), ma alle quali i cinque romani possono porre rimedio con tempo ed impegno, visto che dimostrano enormi potenzialità ed hanno un'età media giovanissima, considerato che la maggior parte di loro non arriva neanche a venti anni.
La nostra speranza è che queste parole suonino alle loro orecchie da sprono e non da critica, perché la loro abilità nello scrivere canzoni dall'alto ed immediato appeal è davvero stupefacente e se riescono a correggere quelle poche imperfezioni che attualmente li limitano, si potrebbe prospettare per loro un futuro davvero roseo.