- Michael Kiske - voce, chitarra, tastiera
- Karsten Nagel - batteria
- Fontaine Burnett - basso
- Sandro Giampietro - chitarra solista
1. Fed By Stones
2. All Solutions
3. Knew I Would
4. Kings Fall
5. Hearts Are Free
6. The King Of It All
7. Sing My Song
8. Truly
9. Painted
10. Sad As The World
Kiske
Carezzevole ed incredibilmente melodico, il nuovo album dell’ex “mister acuto” degli Helloween, semplicemente intitolato Kiske, è un concentrato di dolcezza e melodia, mai sperticata o melensa, bensì raffinata e solleticante, a tratti forse anche un po’ noiosa, ma sicuramente colma di sorprese.
Si può infatti affermare che con questo nuovo album, dopo lo splendore AOR dei Place Vendome, Michael Kiske ha rotto ogni possibile forma di barriera a livello compositivo, sfornando undici tracce unite da un concetto molto semplice...la totale libertà, votata, pur sempre, alla costruzione di pop rock song melodiche.
Le solleticazioni che propone questo album sono diverse; si passa dal tocco acustico di Knew I Would, che annulla definitivamente ogni memoria del Kiske metallaro, sino alle due prime song, le corali Fed By Stones e All-Solutions, pezzi che fanno della costruzione armonica il loro punto di forza, coadiuvate da prove alla voce del singer semplicemente favolose e linee melodiche costruite per colpire dritto al cuore.
Si aggiunge che l’edizione giapponese riporta nella tracklist anche la cover di Elvis Prestley intitolata Mary In The Morning (e anche questa scelta la dice lunga sulle intenzioni del cantante).
La produzione è curata ed esalta dovere i passaggi di chitarra acustica, ben armonizzati con i rari e non certo pesanti momenti elettrici.
Ogni traccia va poi considerata a sé, come un piccolo quadretto di emozioni da custodire gelosamente ed ascoltare davanti ad una bella tazza di tè bollente; alcuni esempi possono essere i momenti acustici di Kings Fall o i bellissimi interventi vocali in Hearts Are Free.
Le foglie sospese nel vuoto proposte in copertina rendono perfettamente l’idea di come va intesa quest’opera, ossia un concentrato di leggerezza spensierata che travalica i generi e ci dona tanta tenerezza, resa nobile dalla voce sublime di Michael.
Di certo i puristi e gli amanti della prima ora del musicista rischieranno, approcciandosi a questo lavoro, di odiare il loro beniamino.
Sarebbe un errore fatale; quest’album va ascoltato dimenticandosi totalmente di chi è stato Kiske e che probabilmente non tornerà mai più ad essere.
Kiske distrugge totalmente le basi del passato del singer e costruisce un nuovo futuro su basi completamente diverse. Si può quindi parlare di questo CD come di una ripartenza che non ammette ripensamenti.
Da ascoltare senza preconcetti.