- Valentina Cidda - Voce
- Simon Chiappelli - Trombone, Chitarra, Tastiere
- Paolo Ferri - Basso, Contrabbasso elettrico
- Stefano Santoni - Chitarre
1. Human Logic
2. No Gravity
3. Small Things
4. The Dawn And The Fly
5. Ame et Peau
6. Can I Have Your Desert Please?
7. Trust
8. Nothing Serious
9. Time
10. Trop Facile
Forget About
Nati nella seconda metà del 2005, i Kiddycar giungono solo un anno e mezzo dopo alla pubblicazione di Forget About, primo full lenght prodotto dalla Seahorse Recordings. La musica che il combo aretino ci presenta è un efficace pop rock elettronico a venature dark, capace di spostarsi anche su lidi rock più intensi e d'impatto, oscuri e drammatici, senza dimenticare quelle atmosfere malinconiche che tanto ricordano Nick Drake e che nel disco giocano un ruolo fondamentale.
Le parti acustiche si abbinano con eleganza a quelle elettroniche creando un sound che se da una parte è caratterizzato dagli spigolosi toni tipici dell'elettronica, dall'altro viene smussato dalla delicatezza acustica che dona all'album atmosfere dolci e sussurrate, sempre cariche di drammaticità e di un intensità emotiva che difficilmente si affievolisce durante l'ascolto.
Canzoni come Trop Facile, quasi commovente nel suo riffing, o ancora Ame et Peau, sicura e avvolgente nelle sue forme, sono il giusto esempio di questo continuo sviluppo atmosferico a cavallo tra semplici sonorità pop e meandri elettronici.
Degne di nota sono anche la malinconica Can I Have Your Desert Please?, e la claustrofobica Small Things, interamente elettronica, accattivante nelle sonorità che la compongono, mentre meno coinvolgenti sono l'opener Human Logic, lenta e addormentata, o ancora quella Trust che nelle sue smussature trip hop non riesce a portare con sè l'ascoltatore.
Ma aldilà di qualche episodio meno avvincente degli altri, Forget About resta un disco interessante per i palati più delicati e non solo, un insieme musicale espressivo e melodico, semplice e immediato. Per essere il primo full lenght di una band nata da nemmeno due anni, allora Forget About va considerato come un lavoro molto più che sufficiente, perchè l'impegno che la band aretina ha espresso nel suo disco è sicuramente sopra la media per capacità e gusto compositivo. Per cui non mi resta che consigliare i Kiddycar a tutti gli amanti di quel pop leggero ma che sa far sognare, anche perchè in Italia di band così se ne vedevano davvero poche e i nostri, col tempo, sicuramente miglioreranno ancora e si imporranno come una delle realtà più interessanti della soft music italica.