Introdotto da una copertina abbastanza macabra, Let’s Start From The Beginning, album d’esordio dei Keenants è un concentrato di influenze Crossover, Metalcore e Alternative, che potranno essere apprezzate ai cultori di questi generi per la buona registrazione e per le discrete idee che il gruppo fiorentino inserisce nelle tredici tracce.
Attivi dal 2001, i Keenants giungono a questo debutto dopo alcuni anni trascorsi a sostenere diversi impegni live e a realizzare il demo del 2004: i cambiamenti avvenuti nella line-up hanno anche plasmato il sound della band, portandolo su meandri più legati al Metal e facendogli acquisire elementi più incisivi ed impetuosi.

Si possono percepire gli aspetti decisamente Crossover già nell’opener This Song Is Not In A Playlist, dotata di campionature di sottofondo e di voci grintose costantemente intrecciate; il growl sembra poi estremamente più maturo rispetto al clean proposto in capitoli come Waiting For God, dal sapore più alternativo, o come Ride On The Grind, incentrata sui folli urli in stile System Of A Down. La tradizione Crossover americana riemerge ancora nelle dense linee di basso di Earthbound o nelle sfuriate aggressive di Unbreakable, costituendo l’elemento portante della musica dei Keenants.
Come aspetto positivo si può inoltre ricordare la varietà delle canzoni, che non appaiono ripetitive e che presentano spunti tecnici di buon rilievo: testimonianza concrete sono Descent, capace di alternare momenti di quiete atmosferica a parti travolgenti e violente, e la convincente Everwinter Sky, più sentita nel suo contorto sviluppo.

Si consiglia quindi l’ascolto di Let’s Start From The Beginning, poiché i Keenants sono una delle poche realtà italiane ad essersi conquistata un contratto discografico dignitoso e significativo con la britannica Copro Productions/Casket Music: questa possibilità è una conseguenza dell’ottimo lavoro svolto da una band che ha ancora alcuni problemi a livello di esecuzione, ma che possiede margini di miglioramento davvero elevati.