- Alessandro Parigi - Voce
- Antonello Collini - Chitarra
- David Carretti - Batteria
- Massimiliano Dionigi - Basso
1. Il Prossimo Errore
2. Magnifica Ossessione
3. Riflessi
4. Il Vento
5. L'Ultimo Respiro
6. Quel Che Sembra
Controluce
I Juglans Regia sono una band italiana che da circa quttordici anni gira nel panorama Rock/Metal nostrano, proponendoci con una forte dose di personalità una musica energica e vigorosa. Dopo la pubblicazione del precedente album Prisma e dei vecchi demo il gruppo ritorna sulla scena con questo Controluce, lavoro davvero notevole grazie ad uno stile peculiare e nutrito dalle idee personali di ogni singolo membro della band, in grado quindi di creare sonorità difficilmente catalogabili per le proprie sfumature, che passano dall'Heavy Metal degli '80 fino ad un Crossover rivisitato in chiave molto personale.
Il disco parte con Il Prossimo Errore, cadenzata e resa affascinante da particolari compositivi quasi ipnotici, anche se la melodia di base non riesce ad esplodere per bene. Anche la successiva Magnifica Ossessione prosegue su tale regia compositiva, ampliata da un ottima prestazione vocale del singer Alessandro Parigi che riesce a caratterizzare positivamente tutta la struttura del brano, ben reso ritmicamente e tecnicamente, però anche in questo caso le melodie in qualche istante lasciano un pò a desiderare.
Più quieta e fluida è invece la terza Riflessi, soffice nell'arrangiamento strumentale e attraente anche per le melodie da essa presentate. La chitarra di Antonello Collini si lega per bene al basso di Massimiliano Dionigi, affiancato nella base ritmica da un preciso David Carretti, che si limita ad un semplice contorno metronomico che amalgama in maniera azzeccata le note emesse dagli strumenti della band le quali fanno da sottofondo ad un testo riflessivo e studiato.
Si arriva così a Il Vento, aperta da un arpeggio solare e arioso che poi svanisce in una serie di refrain che alternano però eleganza e idee ad attimi quasi tediosi nonostante la canzone sia in continuo crescendo, che però si prolunga per troppo tempo, sono infatti 12 i minuti di questa traccia.
L'Ultimo Respiro fa proseguire il disco su una struttura di base più movimentata e caotica nell'arrangiamento, anche se le linee melodiche rimangono vincolate a pareti che non riescono a liberare in pieno il senso di ogni nota.
Sta infine a Quel Che Sembra concludere il disco in un atmosfera quieta che poi si slega in un riffing più sentito e suonato con più energia e forza, il tutto sempre rinchiuso all'interno di una sfera musicale che la band ha arricchito con una marea di idee personali, spaziando tra generi ed estrapolando da essi particolari che mescolati insieme creano una rete sonora peculiare e attraente, anche se le piccole penurie compositive del gruppo ogni tanto si fanno fuori e le canzoni naturalmente ne risentono leggermente.
In ogni caso i Juglans Regia sono una realtà del panorama italiano da non sottovalutare assolutamente, soprattutto per il fatto che in giorni come questi, è difficile trovare gruppi nel nostro paese capaci di creare una musica propria, non costruita scopiazzando a destra e a manca. Il lavoro è sicuramente sopra la sufficienza per le ragione sopra elencate, unica nota negativa è la mancanza di melodie trainanti e l'assenza (poco evidente in ogni caso) di linee emotive più cariche e decise. Non resta che fare un in bocca al lupo a questi ragazzi che con Controluce, hanno reso ancora più concreta una realtà musicale nata da una passione forte e sentita.