Interessantissimo doppio esordio tutto tricolore in ambito hard rock. La neonata label nostrana Street Symphonies Records, nata con l'intento di scovare e promuovere nuove realtà rock dotate di quell'attitudine "stradaiola" ed al contempo melodica propria di generi come il rock n' roll, il glam, l'hair metal, e più in generale di tutto l'hard rock, arruola per la sua prima uscita discografica i Johnny Burning, promettente quintetto proveniente da Imola e dedito ad uno sleaze/glam che si rifà senza mezzi termini a quello californiano di fine anni '80, trovando in band come Motley Crue, Guns N' Roses, Skid Row e Faster Pussycat le sue principali influenze.
Il timbro particolare di Manuel, un po' nasale e graffiante, una sorta di mix tra il grande Taime Downe (Faster Pussycat), Mark Slaughter (Slaughter) e Michael Matijevic (Steelheart), si addice perfettamente al sound ruvido e grezzo del loro hard rock, a cui parecchio contribuisce il buon guitar-work della coppia D.B. e Niko, selvaggio ma al contempo melodico, fatto in particolar modo di riff taglienti e travolgenti, come la sezione ritmica di Cesko (basso) e Rob (batteria), fondamentali nell'economia di ogni singola composizione e nel ribadire l'autentico spirito rock n' roll che interamente pervade e caratterizza il qui discusso Get Up, Get Loose, Get Off!.

Certo, il giovane quintetto nostrano nel suo primo dischetto non propone assolutamente niente di nuovo, non si possono certo trovare tra i solchi di questo loro disco d'esordio tentativi di rivedere ed ammodernare lo sleaze/glam, come fatto in questi ultimi anni da alcune band nordiche (ad es. Hardcore Superstar), ma è indubbio che nel riprendere lo stile di Sunset Boulevard lo facciano con una classe ed un garbo non indifferenti. Bravi infatti nel sapersi districare nel divertente e movimentato rock n' roll tipicamente "old-style" di Time To Rock come nella più trascinante ed elettrizzante Devil Inside, grezza e stradaiola ma molto catchy al tempo stesso, i Johnny Burning mostrano di sapersi giocare tutte le frecce a loro disposizione, piazzando anche qualche colpo ad effetto, come la straordinaria Sassy Lassie Goose, un rock n' roll sporco, grezzo, catchy e trascinante, uno di quei brani che venti anni fa avrebbe sicuramente scalato le charts, o come la ballad Shine, davvero ispirata e niente affatto banale, o ancora Idiota, un bel tocco di classe dalle sfumature bluesy con tanto di armonica.
Di contro si assiste però ad una serie di brani, che per quanto carini e ben fatti da tutti i punti di vista, nel complesso scorrono via un po' in sordina, a causa soprattutto di una certa (talvolta fin troppo rigida) omologazione ai canoni e clichè propri del genere proposto, senza per questo voler eccessivamente sminuire pezzi tutt'altro che cattivi, capaci al contrario di fare la felicità di tutti gli amanti di queste sonorità, come Wrong Shape, le selvagge Burning Miracle e Lost & Found, la più aggressiva Rock In The U.S.A., dotata anche di un buon refrain.

Get Up, Get Loose, Get Off!, la cui uscita è prevista per il 26 settembre, si rivela quindi un esordio che lascia davvero ben sperare per l'hard rock italico, ponendoci al cospetto sia della label Street Symphonies Records, una nuova possibile realtà discografica di casa nostra, sia dei Johnny Burning, giovane e promettente band che nel riprendere lo sleaze/glam losangelino riesce ad infondere anche negli animi più sopiti l'amore e la passione per il rock n' roll e l'hard rock.