Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
Maverick Records
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Andrew McMahon - voce, pianoforte
- Bobby "Raw" Anderson - chitarra, voce
- Jonathan Sullivan - basso
- Jay McMillan - batteria


Tracklist: 

1. Holiday from Real (02:58)
2. The Mixed Tape (03:14)
3. Bruised (04:02)
4. I'm Ready (03:55)
5. La La Lie (03:54)
6. Dark Blue (04:11)
7. Miss Delaney (03:44)
8. Kill the Messenger (03:24)
9. Rescued (03:56)
10. MFEO Pt. 1 (Made for Each Other) / Pt. 2 (You Can Breathe) (08:01)
11. Into the Airwaves (Bonus Track) (04:07)

Jack's Mannequin

Everything In Transit

Direttamente dai Something Corporate ecco a voi Andrew McMahon, volto, voce e musica (al pianoforte). Mettiamoci qualche anno di tour in giro per il mondo, uniti ad una spiccata tendenza al carpire ogni singola emozione ed ogni immagini di tutto questo tempo trascorso in viaggio. Aggiungiamo anche il cuore di un ragazzo dagli occhi buoni e dall'animo ancor più sensibile; il gioco è fatto. Nasce così il progetto Jack's Mannequin, che proviene da una costola della band americana che della storia dell'Emo Rock, con quel tocco di pianoforte come valore aggiunto, ha scritto pagine importanti.
Everything In Transit è già di per sé un titolo emblematico, tanti sono stati gli spostamenti che McMahon ha vissuto alla guida dei suoi Something Corporate. Questo disco è un po' il tornare a casa dopo parecchio tempo. E' il ricordare frammenti di vita passata tra le strade di casa, è la descrizione di una sensazione fortissima: tornare a respirare un'atmosfera di cui era rimasto soltanto il ricordo di un profumo sbiadito.

Possiamo parlare di questo full-lenght come di un concept album, in effetti. C'è connubio perfetto tra il decorso della storia che McMahon narra e la colonna sonora che pone a suo suggello.
E' pervaso di atmosfere dolci e disincantate, questo disco, pur con un apertura dal tocco triste. L'attacco di Holiday from Real è riservato a parole non proprio felici: She thinks I'm much too thin / She asks me if I'm sick. Ma l'atmosfera, dopo un impatto non facile, si distende pian piano.
Lo si evince con la successiva e coinvolgente The Mixed Tape. Lo capiamo ancor più con Bruised, il pezzo che oseremmo mettere in vetrina per presentare questo Everything In Transit. La storia è quella della partenza in aereo dopo un periodo di quattro giorni trascorso lontano da casa. E' un arrivederci amaro, con un finale più sereno. Un pezzo che piace per quanto coinvolgente (si snoda tra ritmica incalzante ed un continuo rincorrersi di chitarre e pianoforte), e che lo stesso McMahon ha assunto come pezzo più rappresentativo del disco. Motivo in più per giudicarlo tra le prove migliori di Everything In Transit è la sua sublime versione acustica entrata a pieni voti nella compilation Punk Goes Acoustic Vol. 2 del 2007.

C'è anche la descrizione del ritorno alla routine dopo tanto girovagare. I'm Ready presenta una evoluzione di suoni e accordi di chitarra e pianoforte che più ci riportano le canoniche impostazioni dei Something Corporate.
Dark Blue è l'altra pietra particolarmente accattivante del full-lenght. E' una canzone d'amore, per farla breve, in cui McMahon parla con il cuore in mano dei giorni trascorsi lontano dalla fidanzata (ora moglie). L'idea ispiratrice è la stessa che ha dato la luce a She Paints Me Blue dei Something Corporate: una lampadina blu, per l'appunto, che si trovava nella stanza condivisa da McMahon con la fidanzata in Arizona. Unica vera ballata del disco è rappresentata da Rescued, momento di maggior intensità emotiva in Everything In Transit, anticipazione della parte finale del full-lenght. Un epilogo che appare impreziosito dalla semi-sinfonica MFEO, 8 minuti o poco più che si snodano in due parti distinte. Prima della bonus track conclusiva, Into the Airwaves.

Cala il sipario sulla storia narrata da Jack's Mannequin. Dite la verità, un po' vi siete appassionati pure voi, nel sentire le parole e la musica di McMahon. Ad essere sinceri, questo disco a noi è piaciuto molto. Non riusciamo a identificare nulla che possa essere più lucente di qualcos'altro, in Everything In Transit. E' l'aria leggera e distesa, in un momento di riflessione e di tranquillità dopo tanto vagare che ci ha conquistati pian piano.
Perchè la storia di questo full-lenght, in fondo, è anche un po' la storia di ognuno di noi.


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