- Valentina Buroni - voce
- Franz Zambon - pianoforte
Guests:
- Daniele Defranchis - chitarra classica, chitarra acustica, saz turco, oud, ukulele, santoor
- Andrea Laudicina - mandolino, flauto, zufolo, violino
- Gianrico Agresta - violino
- Rocco Viggiano - flauto soprano e contralto
- Orberto - piva piemontese, hurdy gurdy
- Hasan Akman - batteria e percussioni
- Assunta Mancusi, Marco Sivo e Riccardo Canato - voce aggiuntiva in Heavenly Spark
- Betül Benedetta Candas - parole in At One With The Universe
- Alberto Sozzi and Roberta Bianco - flauto aggiuntivo
- Ilyas Zarifgil - chitarra aggiuntiva
- Aly Öztürk and Suphi Yesilova - saz turco aggiuntivo
1. Golden Skies
2. Time To Leave
3. Shadows And Fears
4. Sunrise Dancers
5. Heavenly Spark
6. Enchanting Lights
7. New Stars New Ways
8. At One With The Universe
9. Stepping Westward
10. My Home
11. La Via Infinita
Endless Way
Il progetto Iridio, avviato dai due connazionali Valentina Buroni e Franz Zambon nel 2002, è cresciuto rapidamente in questi cinque anni che separano l’inizio della collaborazione dal secondo full-lenght Endless Way, successore di Waves Of Life del 2004. Se il debutto discografico si era concentrato particolarmente a ripercorrere atmosfere Folk di stampo celtico ed etnico, sfiorando tratti più Dark e Gothic, l’ultimo Endless Way vede invece intensificarsi la componente Ambient, che rafforza gli intrecci più distesi del Folk nordico.
Non mancano inoltre influenze dalle sonorità tradizionali medio-orientali negli undici brani che formano il platter, in cui sono intervenuti ben quindici musicisti di calibro europeo con i loro magici strumenti.
L’aspetto più interessante di Endless Way è il binomio registrazione-esecuzione, perché all’ottima produzione avvenuta agli Apeiron Studios di Milano si affianca un’interpretazione carica di emozioni e passione da parte soprattutto della vocalist Valentina Buroni, cuore pulsante degli Iridio.
Buona parte delle tracce proposte però non presenta elementi originali rispetto alla totalità delle uscite in ambito Folk, perché gli intrecci mostrati sono quelli tipici di formazioni come i Blackmore’s Night, che attingono direttamente dalle fonti folcloristiche del passato. Certamente l’influsso Dark/Ambient conferisce un sapore ricercato e parecchio elegante ai brani, ricchi di componenti popolaresche, come dimostra la quarta coinvolgente Sunrise Dancers.
La prestazione di Valentina Buroni si può ammirare specialmente nelle sezioni statiche musicalmente, come lo splendido monologo in italiano che chiude l'album, l'introspettivo La Via Infinita.
Le chitarre classiche e gli strumenti tradizionali come la piva piemontese, l’ukulele, il santoor o il più comune mandolino, arricchiscono inoltre con i loro aloni a tratti spontanei e a tratti dimenticati ma la pecca principale del disco è purtroppo la sua poca originalità, unita ad un mood fin troppo soporifero nei suoi timbri Ambient.
Tuttavia è da apprezzare lo sforzo di questa realtà emergente del panorama italiano che potrà in futuro, acquisendo una maggior personalità, valorizzare la propria versatilità stilistica, già pienamente testimoniata con i primi due episodi discografici pubblicati. Gli Iridio riescono infatti a trasportare in un passato lontano con le loro soluzioni evocative ed è per questo che si augura alla band di poter confermare la propria qualità esecutiva con nuove uscite che conservino il marchio compositivo di questo act ancora troppo poco conosciuto nella scena Folk del nostro Paese.