Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Paolo Cazzola
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2006
Line-Up: 

Paolo - chitarra
Leo - batteria
Skar - basso


Tracklist: 

1. Screwed Finger
2. A Seagull Stole My Vodka Lemon
3. Bleeding Beauty
4. Dichotomy
5. Oil On Canvas

Into My Plastic Bones

Words I Do Not Say

E finalmente arrivò il momento per la prima pubblicazione discografica anche per i torinesi Into My Plastic Bones. La band è dedita ad un rock psichedelico di difficile catalogazione, che si avvicina moltissimo come stile a band come Tool e Don Caballero.

La band, supportata da vari concerti nella zona, riesce a guadagnarsi un discreto successo, e riesce a prodursi questo Words I Do Not Say. Il prodotto è decisamente interessante e ci mostra un gruppo, si agli esordi, ma con un bagaglio tecnico sicuramente usato con cognizione di causa e con una fantasia non comune. Tuttavia, a disco ultimato, la band vedrà l'abbandono del bassista Skar, e l'ingresso in line-up del sostituto Paolo.

L’inizio è dei migliori: Screwed Finger è travolgente, energetica ed estremamente variegata. Il continuo alternarsi chitarra/basso, condito da riff molto sincopati e le ritmiche intricate e azzeccate la rendono uno dei pezzi meglio riusciti del platter. Si passa quindi alle inflessioni post-rockeggianti e psichedeliche di A Seagull Stole My Vodka Lemon, per poi arrivare a Bleeding Beauty, sorretta e dominata dal basso. E’ proprio la bellezza sanguinante di questo pezzo a rendere l’idea dell’album intero: passaggi psichedelici molto vicini ai Tool, ritmiche ben calibrate e propulsive, buona inventiva. Anche la successiva Dichotomy fa la sua bella figura, senza sfigurare nemmeno un pò rispetto alle altre: il suo andazzo cadenzato porta un senso di ulteriore varietà all’interno di questo Words I Do Not Say. Un pò più sottotono l’esperimento finale, ovvero Oil On Canvas, dodici minuti nei quali sentirete soltanto un riff, condito da effetti e rumori.

Un bel disco questo dei Into My Plastic Bones. Pur possedendo non moltissimi pezzi, Words I Do Not Say riesce a colpire nel segno, lasciando un’impressione più che positiva, già dal primo ascolto. Attualmente il gruppo è in cerca di un cantante per aggiungere una voce ai brani. Il futuro per questa band, se dovesse continuare su questa strada, sembra più roseo che mai.

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