- Tobias Netzell - Guitars & Vocals
- Pierre Stam - Bass
- Christian Netzell - Drums
- Bjorn Pettersson - Guitar
- Tim Nedergard - Guitar
1. The Shrouded Divine
2. Amnesia
3. In the failing hour
4. By others considered
5. Grind denial
6. The art of the mourning kind
7. Black lodge
8. Past October skies (Black lodge revisited)
Shrouded Divine
Riflettori quest'oggi puntati su gli In Mourning, giovane formazione svedese che con l'ausilio della Aftermath Music giunge alla fatidica prima ufficiale. Come anticipato, pur trattandosi di un debutto, i nostri sono riusciti a catturare l'attenzione, tanto degli addetti ai lavori quanto del pubblico; senz’ altro merito questo di Shrouded Divine, prodotto che è ha chiarito intenzioni e qualità della band.
Nonostante l'ottima premessa, potrei continuare sottolineando come, concedetemi il termine, l'Opeth-Style nel corso degli anni abbia fatto scuola. Inutile soffermarmi citando band che con più o meno profitto hanno sposato la causa: basti pensare che tale influenza sembra aver interessato direttamente anche gli In Mourning. Nemmeno a dirlo, la formula proposta è un prog/death dalle tinte oscure, che oltre ai sopracitati richiama i cavalli di battaglia di altre compagini seminali del gothic/doom più articolato, come i Paradise Lost ma anche Anathema, Katatonia e My Dying Bride, senza dimenticare i nostrani Novembre. Tuttavia, fermo restando la palpabile ascendenza di Akerfeldt e compagni, il quintetto mette in piedi un platter convincente, per quanto derivato mai stereotipato, interpretato in modo personale ed autoritario. La struttura dei brani è magistralmente congeniata, in un continuo alternarsi di suoni e cambi di umori, dove, una volta tanto, non è solo l'abilità tecnica dei musicisti a farla da padrona. Chiaramente con questo non voglio lasciar intendere che le capacità esecutive del combo non siano di primordine, ma piuttosto costantemente al servizio della centrata forma-canzone. Basti ascoltare le splendide combinazioni erette tra chitarre armoniche e una ritmica sempre varia e dinamica, quest'ultima abile nello spezzare le sapienti melodie disegnate dalle tre asce. Particolare nota di merito per il singer Tobias Netzel, autore di un performance estremamente convincente tanto nelle parti tirate, dove sfodera un growl potentissimo, quanto nelle sessioni più introspettive, forte di una timbrica calda e malinconica.
Tutti meritevoli gli otto brani del disco: si parte con la tirata title-track, fulgido esempio di prog/death di elevata caratura, per rimbalzare alla successiva Amnesia, caratterizzata da suoni folkloristici, fino a giungere alla più catchy In the Failing Hour. Ma è nella parte finale del disco che i nostri nuovi eroi danno il meglio di loro tramutando l'attitudine in arte: su tutte By Others Considered impreziosita da un imponente guitar-work, e soprattutto la conclusiva Past October Skies, a detta di chi scrive miglior episodio, nella quale emerge un drumming micidiale.
A macchiare il tutto ci pensa la produzione, unico vero neo dell'artefatto, definita da vibrazioni, si pulite, ma a tratti eccessivamente plastificate, con derivanti suoni pastosi e ovattati. Comunque ciò non toglie minimo lustro a Shrouded Divine, considerata l'indiscutibile qualità di fondo e la verve compositiva espressa.
Non resta che aspettare la risposta degli Opeth e dei Dark Suns; di certo il 2008 non poteva aprirsi nel migliore dei modi, se non nel segno degli In Mourning.
Prima uscita, primo centro!