Siamo ormai fra il 1996 e il 1997. Sull'onda del successo guadagnato dopo la convincente prestazione di The Jester Race, gli In Flames iniziano a guadagnare sempre più stima e ammirazione nell'ambiente metal, non solo all'interno dell'area svedese. Queste premesse permettono agli infiammati di dedicarsi con maggiore entusiasmo e fiducia al nuovo full-lenght, Whoracle. Nel frattempo, viene rilasciato questo EP, intitolato Black Ash Inheritance, per offrire ai nuovi fan del gruppo un breve assaggio del ritorno sulle scene degli In Flames.

La proposta del mini-cd è abbastanza limitata: due brani inediti (che sarebbero confluiti in una futura ristampa di TJR) più un'anteprima dal nuovo disco ed un brano live tutto sommato di poco conto. Goliaths Disarm Their Davids è un'interessante escursione fra melodie British metal e ritmiche ispirate al thrash della Bay Area. Seppur il brano non riesca ad eguagliare la potenza e l'originalità dei brani più melodici degli In Flames di questi anni, la sua vena melodica è perfettamente al loro livello e l'impatto rimane alto; a ciò si aggiunge un assolo trascinante a completamento di una serie di refrain molto catchy e godibili. Se la canzone fosse stata presente su Whoracle, insomma, non avrebbe sfigurato, anche se le tracce migliori in assoluto sarebbero rimaste altre. E' in definitiva quindi una buona canzone, ma l'Acoustic Medley successiva è invece una strumentale acustica trascurabile: gli arpeggi e i giri di note sono orecchiabili, godibili e divertenti da suonare, ma manca del carisma e delle atmosfere affascinanti che molti altri brani acustici di gruppi metal, fra cui gli stessi In Flames (vedi Everlost part II ad esempio, o Jester Script Transfigured per qualcosa di più vicino temporalmente), dispongono. Non è un caso che dopo l'uscita di Whoracle (dotato di spunti acustici molto interessanti in diverse canzoni) ed anche di Colony nel 1999 (con una ballata strumentale malinconica ed evocativa come Pallar Anders Visa) il brano sia stato un po' dimenticato. Non è una brutta strumentale: solo c'è di meglio e gli stessi In Flames l'hanno dimostrato. Il resto dell'EP si riduce al primo singolo di Whoracle, Gyroscope (posto fra l'inedito e la strumentale), con i suoi riff carichi di impatto e melodia e le interessanti linee vocali in un growl rauco del vocalist Fridèn, ed un brano live, Behind Space (dal primo full-lenght), a chiudere questo disco.

Come EP è sicuramente tutt'altro che imprescindibile, e la selezione di brani proposta non compete con altri mini metal (su due piedi ci sentiamo di nominare come esempio In Memory dei Nevermore, visto l'anno di uscita: 1996), ma nel complesso non è da scartare per chi apprezza il metal di Gothenburg. Il problema principale è che nel 2002 venne ristampato The Jester Race con l'aggiunta dei brani di Black Ash Inheritance, rendendo questo EP, che già di per sè non offre troppo, inutile: per questo il voto è al di sotto della sufficienza, perché si può benissimo ascoltare assieme a TJR, scelta che inoltre valorizza le canzoni del mini. In ogni caso, consigliamo ai fan degli In Flames le cui preferenze vertono su Whoracle e/o The Jester Race di provare a concedere un ascolto a BAI, possibilmente sfruttando la stessa ristampa menzionata qui sopra, in quanto c'è pur sempre un pezzo metal godibilissimo ed una strumentale acustica non memorabile ma che per un appassionato che apprezza particolarmente il genere può lasciarsi ascoltare ogni tanto.