- Tim Owens - voce
- Jon Schaffer - chitarra
- Troy Seele - chitarra
- Dennis Hayes - basso
- Brent Smedley - batteria
1. Overture (02:24)
2. Something Wicked (Part 1) (05:02)
3. Invasion (01:00)
4. Motivation Of Man (01:34)
5. Setian Massacre (03:48)
6. A Charge To Keep (04:24)
7. Reflections (01:50)
8. Ten Thousand Strong (03:54)
9. Execution (01:27)
10. Order Of The Rose (04:51)
11. Cataclysm (01:30)
12. The Clouding (09:18)
13. Infiltrate And Assimilate (03:48)
14. Retribution Through The Ages (04:32)
15. Something Wicked (Part 2) (02:59)
16. The Domino Decree (06:36)
17. Framing Armageddon (03:40)
18. When Stars Collide (Born Is He) (04:17)
19. The Awakening (02:01)
Framing Armageddon (Something Wicked Part 1)
Gli Iced Earth sono decisamente un gruppo ostico, apprezzato da pochi e criticato fin troppo spesso. Nati addirittura nel 1984 negli Stati Uniti d’America, con il tempo gli Iced Earth si sono trasformati nella creatura personale di Jon Ryan Schaffer, abile quanto scorbutico ed estroverso chitarrista. Impossibile non conoscere il gruppo nordamericano e due suoi lavori in particolare: Something Wicked This Way Comes, senza minima ombra di dubbio il miglior full length mai dato alle stampe da Schaffer e soci, e Alive In Athens, l’unico, storico, live album targato Iced Earth. Era una band diversa quella di allora, una band che vantava dietro al microfono un singer forse non fenomenale, ma assolutamente perfetto per il sound del combo: Matt Barlow. Poi, la svolta: dopo i tragici fatti dell’undici settembre 2001 Matt capì di non poter continuare a vivere come una rockstar e decise allora di diventare poliziotto. Schaffer, dopo aver cercato di trattenere l’amico, lo lasciò andare e reclutò al suo posto l’ex Judas Priest Tim "Ripper" Owens. Nel 2004 uscì il controverso The Glorious Burden, ispirato alla storia militare statunitense, a cui segue, a tre anni di distanza, questo Framing Armageddon (Something Wicked Part 1).
Facilmente intuibile fin dal titolo, Framing Armageddon (Something Wicked Part 1) è, neanche a dirlo, un concept album. Il nome del disco non può che rimandare al mitico Something Wicked This Way Comes, ed infatti gli ultimi tre brani della suddetta opera rientravano, a loro volta, in una sorta di cerchio tematico. Framing Armageddon (Something Wicked Part 1) riprende quindi la vicende narrate nove anni fa dalle splendide Prophecy, Birth Of The Wicked e The Coming Curse. Framing Armageddon (Something Wicked Part 1) verrà chiaramente seguito dalla seconda parte del concept, Revelation Abomination (Something Wicked Part 2), in uscita presumibilmente verso i primissimi mesi del 2008. Due lavori dettati dai rigidi canoni del concept quindi, dopo il già non facile The Glorious Burden. Chissà quando potremo rivedere gli Iced Earth finalmente slegati da simili vincoli stilistici e compositivi…
Nonostante la lunga tracklist del disco, le canzoni vere e proprie sono circa una dozzina; le restanti tracce si fermano, invece, a semplici introduzioni, preludi e passaggi intermedi. Potrà sembrare anche un fatto ininfluente, ma con il passare degli ascolti risulta spesso fastidioso dover continuamente aspettare qualche minuto prima di potersi godere della semplice musica. Escludendo la sua componente concept, Framing Armageddon (Something Wicked Part 1) si rivela altresì un album non troppo interessante, ricco di spunti melodici e lontano quindi dal Power - Thrash dei primi tempi. I nuovi arrivati (Troy Seele alla chitarra, Dennis Hayes al basso e la vecchia conoscenza Brent Smedley alla batteria) svolgono un lavoro marginale, ma comunque valido, mentre Tim Owens, nonostante una prestazione tutto sommato positiva, continua a far rimpiangere il buon Matt Barlow. I riff di Mr. Schaffer, purtroppo, vengono talvolta soffocati da cori pomposi e ripetitivi, mentre per il resto si limitano ad accompagnare in modo dignitoso la voce di Owens, un connubio, questo, che sembra piacere davvero a pochi. L’anthem Ten Thousand Strong ben rappresenta il “nuovo” corso intrapreso dagli Iced Earth negli ultimi tempi. Meno potenza e più melodia, sembrano queste le parole d’ordine all’interno di Framing Armageddon (Something Wicked Part 1), disco che soltanto in rari frangenti riesce davvero ad elevarsi sopra la media (vedi la martellante Setian Massacre).
A prescindere dalla scelta di rispolverare tematiche legate ad un passato per alcuni intoccabile, Framing Armageddon (Something Wicked Part 1) non è il disco che noi tutti avremmo voluto dagli Iced Earth: troppi mid tempo e fronzoli inutili, una produzione non eccelsa, poche le cavalcate ed i riff assassini, l’eterna incognita chiamata Tim Owens… La sufficienza c’è, ma da un musicista e compositore come Schaffer era lecito, anzi, d’obbligo, aspettarsi di più. Appuntamento quindi al 2008 con Revelation Abomination (Something Wicked Part 2), sperando solo si tratti di ben altro materiale.