- James Christian - voce
- Jimi Bell - chitarra
- Jeff Kent - basso, tastiera
- Gregg Giuffria - tastiera
- B.J. Zampa - batteria
1. Mask Of Eternity
2. These Are The Times
3. All The Way To Heaven
4. Field Of Shattered Dreams
5. I Am Free
6. All The Pieces Falling
7. Rock Bottom
8. Million Miles
9. Your Eyes
10. Ghost Of Time
11. My Generation
12. S.O.S
13. World Upside Down.
World Upside Down
Dopo la delusione offerta ai fan con l’uscita della precedente release, The Power & The Myth, gli House Of Lords ed in particolare il singer James Christian, non si sono fatti prendere dallo sconforto del massacro della critica e dei giudizi raccolti, ma si sono invece messi al lavoro alacremente, sia con tanti live spumeggianti (ricordiamo nel corso del tour il Firefest del 2005 in Inghilterra) e nello scrivere nuovi brani di maggior interesse.
In questo a contribuito il fatto che Gregg Giuffria, che non era della partita nella precedente opera, sia ritornato a scrivere con Christian.
L’apporto del noto tastierista e anima del primo combo della band si fa subito notare visto che le sole prime tre tracce di World Upside Down spazzano via il predecessore riconsegnandoci una band in gran forma.
Dopo la pomposa e maestosa intro di tastiere di Mask Of Eternity arriviamo infatti a These Are The Times, pezzo altisonante con chitarre protagoniste e molto robuste ma anche con un grande James Christian alla voce e tanta tanta melodia.
Il brano successivo, All The Way To Heaven, è un classico pezzo in stile House Of Lords, sostenuto da parti di tastiera notevoli e armonie vocali sopraffine; sulla stessa linea abbiamo poi Field Of Shattered Dreams, che inizia con un fraseggio di chitarra acustica spagnoleggiante per esplodere in un brano corale in cui le tastiere e la voce di Christian spadroneggiano creando il classico mood degli House Of Lords; in più questo pezzo si distingue anche per un ottimo assolo di chitarra di Jimi Bell.
L’album continua a questo punto con un po’ di alti e bassi ma il ritorno ad alti livelli della band è cosa sicura ormai. Abbiamo poi pezzi come I’m Free, un po’ più tosti della media, con le chitarre in primo piano, in stile Demon's Down, o ancora come la decisamente ritmata Rock Bottom che gode di una ritmica coinvolgente che sfrutta alla grande il batterista B. J. Zampa e un bridge-refrain di gran spessore, che rende ancora protagonista Christian e la costruzione armonica sulla sua voce.
I pezzi sono quasi tutti interessanti, compreso poi un altro futuro classico come Ghost Of Time, in cui le atmosfere create dalla tastiera giocano un ruolo preponderante e decisivo insieme all’ingresso del graffiante riff di chitarra.
Una registrazione che esalta le linee melodiche e un artwork classico e in stile-House Of Lords fanno il resto. La band è tornata!