- Gianluca Maria Sorace - voce, chitarra
- Marco Calderisi - chitarra
- Giancarlo Russo - basso
- Federico Moi - batteria
- Ellie Young - violoncello, pianoforte
- Sarah Crespi
- Andrea Inghisciano
1. First Avenue (03:12)
2. This Summer (03:44)
3. We Fall (03:52)
4. Tiger (03:21)
5. No Wings Inside (06:14)
6. He Comes for You (04:24)
7. Hollowblue (03:07)
8. Laughing in Tears (05:10)
9. Stars Are Crashing in Mexico (04:00)
10. Jodie Foster (04:13)
11. Lovestars (05:09)
12. Waltz of Windy Clouds (04:38)
Stars Are Crashing (In My Backyard)
E' proprio vero: a volte le realtà di casa nostra rischiano di passare inosservate, pur se contraddistinte ad una forza ed una capacità artistica da far rabbrividire anche i nomi più altisonanti della scena internazionale.
Non fanno eccezione gli Hollowblue, quintetto che giunge direttamente da Livorno, sotto l'ala protettiva dell'ambiziosa Midfinger Records. Stars Are Crashing (In My Backyard) è il titolo di questo full-lenght; un concentrato di sonorità ricercate ed affinate nei minimi dettagli, in dodici tracce dalla straordinaria forza emotiva.
Quello della band trainata dalla voce di Gianluca Maria Sorace è un intreccio di svariate correnti, che spaziano dal Folk al Pop più raffinato, in una chiave Indie che fa della dolcezza nei suoni e della tenerezza che pervade le atmosfere, un vero punto di forza. Ci sono archi, fiati, pianoforti che sembrano chiedere di essere accordati. E ancora chitarre, acustiche o animate da graffianti distorsioni; per chiudere con una sezione ritmica in grado di virare continuamente il proprio percorso.
C'è tutto quello che si chiede ad una ventata di brillantezza sonora, insomma. Innovazione, nella ricerca di dimensioni oniriche e romantiche che sembrano affondare le radici nella letteratura d'altri tempi. Riusciamo a trarre sensazioni simili, ascoltando ad esempio First Avenue e This Summer, coppia d'apertura, che anticipa una We Fall nella quale un quadretto dalle spiccate caratteristiche Jazz si intreccia con la meravigliosa voce di Lara Martelli (altro gioiello di casa Midfinger). La struggente e malinconica ballata di stampo americano che da inizio al disco, per altro, è scritta a quattro mani niente meno che con Dan Fante, figlio del più celebre John, anch'egli affermato scrittore.
Senza dimenticare, per altro, tracce quali Tiger (dalle melodie più disincantate, con distorsioni e arpeggi slegati in prima linea) oppure l'altra malinconica ballata Here Comes For You, nella quale emergono a tutti gli effetti il virtuosismo e la fantasia della formazione livornese in questo Stars Are Crashing (In My Backyard).
C'è anche una Hollowblue che dal suono del titolo sembra corrispondere al pezzo più autobiografico della band, mentre nella parte conclusiva del lavoro la maturità artistica del quintetto Hollowblue affiora definitivamente tra i cambi di metrica e registri sonori emergenti in Laughing in Tears, autentico concentrato di emozioni ed atmosfere rarefatte.
Quindi, cala il sipario su Stars Are Crashing (In My Backyard), con le distorsioni di Lovestars ed un pianoforte senza schemi in Waltz of Windy Clouds.
C'è di che sorridere compiaciuti, di fronte a questo full-lenght, che definire "da applausi" sarebbe quasi sminuirne la forza emotiva che raccoglie in sé. Meglio riascoltarlo in silenzio, allora, convincendosi del tutto che si tratti di una perla di rara bellezza artistica e musicale, che senza ombra di dubbio rappresenterà una delle cose da ricordare di questo anno solare che da poco ha iniziato a muovere i primi passi.
Un ultimo accenno, dovuto, sulle liriche. La poesia insita in Stars Are Crashing (In My Backyard) è costruita interamente in inglese. Ci chiediamo, allora: che cosa sarebbe stato, questo disco, se scritto e cantato in italiano? Rimaniamo con il piacevole gusto del dubbio tra le labbra, immergendoci di nuovo nel mondo degli Hollowblue. Ne vale la pena.