- M(z)x – Voce
- Zo3 – Chitarra, Basso, FX
- XeW – Batteria, Programming
1. Valliant
2. Human Soul
3. The Grand Architects
4. Under Perfect Control
5. The Defenders
6. Tesla
7. Nemesis
8. I Am The One
9. Chaostructure
10. Apocalypse Child
11. Vortex (contenente la bonus-track “Uber Alles”)
Tesla
“Tesla” è il debutto sulla lunga distanza del giovane trio parigino Herrschaft, il cui nome aveva già iniziato a circolare l'anno passato per merito della ristampa, ad opera della nostrana la Code666, dell'EP “Architects of the Humanicide”, originariamente edito nel 2006: il primo full-length del gruppo francese prosegue – sia musicalmente che a livello tematico – sul percorso tracciato dai buoni presupposti di “Architects...” (alla cui recensione vi rimando per una sommaria descrizione del suono-base del gruppo), qui necessariamente rivisti ed ampliati per soddisfare una durata di oltre cinquanta minuti.
Il suono degli Herrschaft continua dunque a rimane in equilibrio tra l'elettricità del Black Metal e le atmosfere digitali dell'EBM e dell'Electro Dark: l'eredità del Black Metal gelido, modernista, apocalittico, industriale degli Aborym o degli ...And Oceans è unita alle melodie patinate e scatenate dell'Elettronica di matrice dark: intrecci tra tastiere, samples digitali, chitarre pungenti e graffianti, ritmi sfrenati e sincopati su cui gracida l'aspro screaming del vocalist M(z)x (i nicknames dei musicisti hanno subito lievi cambiamenti grammaticali, ma la line-up è rimasta identica). Proprio nelle parti ballabili e sintetiche vi è stato il maggior lavoro e miglioramento, poiché esse risultano ora più trascinanti ed esaltanti che mai: incessanti battiti e ritmiche infiammate si sovrappongono alle sontuose evoluzioni delle tastiere programmate per far esplodere i dancefloor EBM e Metal con sonorità coinvolgenti e gelide, cui le chitarre elettriche (talvolta ruvido accompagnamento di sfondo, in altre occasioni capaci di pregevoli intuizioni melodiche) danno nerbo e potenza.
Anche il concept realizza in maniera più compiuta gli argomenti già accennati in “Architects of the Humanicide”: il disco è tematicamente suddiviso in due eguali metà dall'orientaleggiante title-track, nonostante all'atto pratico non si riscontrino differenze musicali tra l'una e l'altra parte, e solo minime divergenze a livello di atmosfere; la prima sezione (“The Sterilized World”) è infatti incentrata su un ipotetico futuro in cui la civiltà umana avrà raggiunto massimi livelli di perfezione tecnologica e sociale, poiché guidata dagli 'architetti', individui dotati di particolari capacità intellettuali ed organizzative; come nei migliori film di fantascienza, invece, la seconda parte ("The Chaotic Landscapes") vede invece la società collassare sotto quella vanità che l'aveva portata a progredire, finendo per autodistruggersi.
“Tesla” è solido ed avvincente, ed in più di un'occasione le canzoni si dimostrano straordinariamente coinvolgenti ed entusiasmanti, nonostante qualche calo di tensione nella seconda metà dell'album, in cui il sound non risulta sorprendente come in apertura d'album, ch'è invece una fase estremamente positiva, in cui specialmente “Human Soul” e “Under Perfect Control” convincono grazie al loro perfetto mix di smorfiosa melodia e brutale potenza – anche “The Defenders”, dopo una claudicante introduzione con un sample recitato, si riscatta e si lancia in un turbine che alterna melmosi intermezzi Industrial a semplicissimi ma travolgenti ritmi Dance; il tutto viene tenuto artisticamente insieme da un'atmosfera apocalittica e seriosa che impedisce al suono di diventare parodia di sé stesso, mantenendo invece un'invidiabile coerenza stilistica.
Debutto convincente per gli Herrschaft e scommessa vinta dalla Code666, per un “Tesla” che, una volta avuto accesso al suo particolare mood, risulta dannatamente piacevole.