- Daniel Anghede – voce, chitarra, basso
- Tomas Almgren – sintetizzatore, programming, beats
1. Snowfall
2. Miles
3. Revolvers
4. Walking With The Sun
5. To Kill The Ghost You Left Behind
6. Empty City Lights
7. In A Park
8. Fading Evening Star
9. Driverlights
10. Serene
11. Silver
The Ghost You Left Behind
Espressione di quella che si potrebbe definire “democrazia musicale” – la diffusione esponenziale via mySpace e da lì la firma del contratto con la Club AC30 -, i due cuori della scienza nera ci regalano, a distanza di un paio di mesi da un singolo alquanto promettente, un primo full-lenght pieno di vitalità e idee, che getta le basi su undici brani di elettronica/pop oscura e sognante; ritrovare i Cure, i Depeche Mode, gli Air, tutti rielaborati in chiave moderna, non può che farci piacere e lasciarci pienamente soddisfatti.
Oltre ai due pezzi, Revolvers e Empty City Lights, già presenti – e ampiamente lodati nell’analisi del platter appena precedente – nel mini di febbraio, si può sentire tutta la freschezza e la vivacità del pop di matrice prettamente scandinava, fin dall’iniziale Snowfall. In particolare è possibile apprezzare la compattezza del mood che riempie ogni canzone del disco. Melodie eteree e stellari, emblematiche di una spensierata Walking With The Sun, imbrigliano l’ascoltatore in un dolce susseguirsi di loop.
Daniel e Tomas riescono insomma a mantenere un livello emotivo intenso, celato dietro alla leggerezza del tessuto sonoro che non trova in nessun capitolo dell’album una marcatura ben definita. Si potrebbero elencare ad esempio la curiana To Kill The Ghost You Left Behind, l’atmosferica In A Park e continuare nell’analisi brano per brano. Ma questo non renderebbe pienamente giustizia a delle canzoni che devono essere vissute personalmente, in tutta la loro peculiarità. L’evanescenza sonora a questo proposito diventa il principio chiave della musica degli HOBS, che rispecchia certamente un modo di intendere la musica e di viverla; anche l’influenza dell’atmosfera nordica incide ulteriormente sul sound – molto presente ad esempio nella darkeggiante Miles -, coprendolo con un velo di arcano mistero e lanciando il duo di Gothenburg nella scena elettronica mondiale di primo livello.