Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Andrea Evolti
Genere: 
Etichetta: 
Punishment 18 Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

Alessio Garavello - Voce e chitarra
Fabio Cavallaro - Chitarra
Giovanni Raddi - Basso
Fabio Perini - Batteria

Tracklist: 

1. Intro
2. Days of Justice
3. Insanity (In My Mind)
4. Alone
5. Vortex of Violence
6. Truth
7. Oriental Sorrow
8. Face This Night
9. Free Your Soul
10. Metal Thrashing Mad (Anthrax Cover)

Ground Control

Insanity

Finalmente un album di Thrash metal! Non è un improvviso attacco di amnesia da eccessivo ascolto metal ad alto volume (sfatiamo anche questo falso mito: il metal non ha bisogno necessariamente dell'alto volume: colpisce nel segno con la sua intrinseca potenza), ma la piacevole (ri)scoperta del thrash classico Bay-Area, magari incrociato con il power americano d'alta qualità. Il particolare più esaltante, però, è il fatto che Insanity, l'album di debutto dei Ground Control, provenga da una band italiana.

L'opener Day Of Injustice ci porta nei bellissimi territori dei Megadeth di Countdown To Extinction, unito alla velocità ed alla complessità di album come Set The World On Fire degli Annihilator, la vivacità ritmica degli Anthrax di Among The Living, unito a gemme power come Welcome To The Ball o l'omonimo dei Vicious Rumors ed i mai troppo osannati Death Angel di Frolic Through the Park. La maggior aggressività thrash, proprio della band di Osegueda & Co., appare nella seconda traccia, la title-track, specie per le serrate linee vocali edi i cori che ricordano uno dei capolavori del five-piece californiano. Quello che colpisce subito, oltre alla bella esecuzione ed al suono, azzeccato senza essere retrò oppure modernista in maniera fuori luogo, è la scrittura dei pezzi, classici ma freschi e nuovi allo stesso tempo, con quella commistione di melodia esaltante che rende il modo di suonare di questo four-piece incredibilmente coinvolgente e godibile con assoli tecnici ed adrenalinici al contempo, il tutto per quel senso di apocalittico inseguimento, di attacco aereo in una giornata di sole, che rende il thrash Bay-Area uno dei cardini del metal tout-court.

La voce di Alessio Garavello è melodica ma anche tagliente ed aggressiva, molto modulabile, come si nota nella song Alone, dove i suoi contro-cori sono delle piccole gemme, assieme anche al lavoro di chitarre da lui stesso realizzato (nella tradizione thrash, il chitarrista è spesso cantante) e dall'altra ascia Fabio Cavallaro, due chitarre duttili e varie, ma che integrano questa eterogeneità nella matrice thrash che non viene mai accantonata. Pertanto via con pezzi come Vortex Of Violence, dove i riff sincopati ed in mid-tempo, pronti a lasciare spazio all'accelerazione ed all'assolo melodicamente oscuro d'apertura, come vuole la tradizione Annihilator (come anche l'arpeggio ed il riff in apertura di Oriental Sorrow), supportati dalla batteria di Fabio Perini e dal basso di Giovanni Raddi (addetto, come Fabio Cavallaro, ai cori), per trasformarsi, poi, in una song che sembra uscita direttamente da un Rust In Piece anno 2006 (oltre ad essere una delle migliori del disco). Passando poi a Truth (un altro dei capolavori del disco, con assoli splendidi ed un continuo cambio di riff al cardiopalma) o Free Your Soul, si ha sempre di più l'impressione di avere sotto mano una band matura e ricca di talento e personalità, che ha masticato metal in tutte le direzioni, anche in quella italiana, visto che più di una volta appare l'ombra di una delle promesse mai in toto compiutesi, del techno-thrash italiano, quei Broken Glazz che con Withdraw From Reality, crearono un piccolo gioiello di metal di livello internazionale, prima di perdersi con Solitude e dedicarsi al rock commerciale.

A differenza dei Broken Glazz, il four-piece veneto ha maggior esperienza, un'etichetta seria anche se giovane, alle spalle, e controllo delle proprie doti, come una bella pronucnia inglese di Alessio ed un senso dell'arrangiamento di prim'ordine. Da ascoltare e vivere, con la cover di Metal Thrashing Mad degli Anthrax a chiusura di questo splendido esordio. Non mollate ragazzi. E non mollateli nemmeno voi; sono una speranza che si deve compiere.

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