Voto: 
6.9 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Mario Farina - voce
- Silvia Rigoni - voce
- Simone Cirami - chitarra, scream/growl
- Lorenzo Pini - tastiere
- Daniele Roverato - batteria
- Daniele Dui - basso
- Tiziano Valente - chitarra


Tracklist: 

1. Gates Of Erotica
2. Sine Nomine
3. Dianne
4. Ophelia
5. Scarlet
6. Ivy
7. Chimera

Grinning Shadows

Stains Of Sin

Rinnovati nella line-up, i mantovani Grinning Shadows, dopo aver pubblicato Elegy In Blood nel 2004, tornano sulla scena italiana realizzando Stains Of Sin, concept album formato da sette pezzi che garantiscono più di 35 minuti di musica. Lo stile della band è diventato più variegato rispetto al debutto di stampo gotico, poiché i timbri si sono fatti barocchi e ricercati, ma allo stesso tempo non disdegnano un approccio legato al metal estremo.

Dopo l’introduzione Gates Of Erotica, sinfonica ed inquietante, Sine Nomine apre l’album proponendo una commistione tra elementi quasi Black (chitarre) e Gothic: purtroppo la registrazione non è ben curata e rimane troppo grezza per tutta la lunghezza dell’album. Tuttavia la canzone conserva un fascino oscuro, che avrebbe reso maggiormente con una produzione nettamente superiore. Le tastiere sono ancora dominanti, come nel caso di Elegy in Blood, poiché fungono da tappeto sonoro al tessuto delle chitarre e all’intreccio vocale: Dianne ha un’apertura centrale elaborata e preziosa, che sarà apprezzata da tutti gli amanti del gusto gotico votato alla sinfonia e all’avanguardismo.
Il song-writing si è evoluto nei due anni che separano Stains Of Sin da Elegy Of Blood, poiché i Grinning Shadows sono maturati, anche grazie all’intensa attività live svolta nel Nord Italia.
Alcuni pezzi come Ivy rimangono comunque troppo connessi all’album precedente e per questo il secondo full-lenght perde di smalto nel finale, conformandosi troppo agli schemi definiti in passato.
La voce di Silvia Rigoni riesce però a risollevare le sorti di un brano non troppo innovativo, costituendo una valida alternativa del tono dell’ex cantante Sara Rossi; il timbro di Mario Farina invece non fa risaltare le poche ma efficaci soluzioni estreme della chitarra elettrica, perché penalizzato dalla scarsa registrazione.
Chimera, che conclude il disco, è debitrice dei Cradle Of Filth, sia nelle atmosfere gotiche solenni e maestose, sia per la serie di riff a cavallo tra Gothic e Black.

Nonostante le pecche presenti su Stains Of Sin, bisogna denotare il significativo miglioramento che la band ha avuto da Elegy In Blood: anche la veste grafica dello stesso album è meritevole, professionale e degna di un gruppo di livello internazionale. Forse i Grinning Shadows con il tempo riusciranno ad imporsi sulla scena italiana ed europea, ma per farlo dovranno prima trovare il contratto con una label per migliorare la propria produzione.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente