Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Danse Macabre
Anno: 
2009
Line-Up: 

- Andreas Hellmanzik - programmazione, mixaggio
- Jan Sörensen - voce, testi

Guests:
- Marc Bargmann - chitarra
- Carina De Jesus - voce, cori
- Richard Stier - violino
- Robert Stier - violoncello
- Stefan Dubbel - chitarra


Tracklist: 

1. Konsumier Mich (04:26)
2. Parasit (04:29)
3. Feurio! (04:59)
4. Tanzen (04:29)
5. Schon (05:54)
6. Ameisen (06:03)
7. Prophet (05:47)
8. Energie (04:34)
9. Tiefer (08:28)
10. Zuckerkuss (04:59)
11. Liederjan (05:50)

Grimm

Kalt Wie Dein Herz

Forte della propria tradizione Industrial ormai proiettata verso l’affermazione nel mercato internazionale, la Germania continua a rappresentare la culla europea delle nuove promesse del genere; molteplici sono le sfaccettature di una scuola in costante trasformazione, alcune delle quali maggiormente tendenti ai meandri dell’Electro Goth/EBM e altre più votate a percorrere i sentieri più ”easy-listening” tracciati dai Rammstein.
Il ramo più cacofonico che cerca di riscoprire le origini tipiche degli Einsturzende Neubauten sembra invece ridotto ad un panorama di nicchia, dotato di un cospicuo seguito solo negli ambienti europei più conservatori e di stampo “martial”.

Le neonate formazioni del sottobosco Industrial tedesco possono quindi reputarsi privilegiate rispetto alle corrispettive realtà europee, ma lo svantaggio principale è costituito dal difficile confronto con una scena ampia e consolidata.

Sebbene attivi da diversi anni, i Grimm si possono identificare come uno dei progetti emergenti che appartiene alla frangia meno oltranzista e maggiormente connessa ai lidi “ballabili” dell’Industrial; il duo di Amburgo conserva tratti che possono far rammentare le spettrali composizioni dei Das Ich o le divagazioni Electro dei Blutengel, ma la matrice costitutiva del debutto Kalt Wie Dein Herz è squisitamente debitrice dei Rammstein.

Non manca però una vena che corre parallelamente all’Industrial, esplorando diametralmente la Wave ottantiana, dai Sisters Of Mercy di Andrew Eldritch ai Mission, band a cui i Grimm si sono ispirati profondamente nella stesura dei propri brani.

Osservando la copertina di Kalt Wie Dein Herz sembra di essere immersi nell’abisso dei London After Midnight, poiché l’iconografia impiegata è quella di stampo sovietico tanto cara a Sean Brennan: i testi dei Grimm sono infatti intrisi di contenuti politici, che traggono fondamento dal rifiuto nei confronti della Guerra in Iraq e dall’opposizione nei confronti di qualsiasi tipo di forma di capitalismo, fascismo ed abuso di potere.
Tra le tracce maggiormente degne di nota si possono citare la seconda Parasit, un caotico ed estremo monologo elettronico, la successiva Feurio!, permeata di una sensibilità commerciale molto vicina ai Rammstein, l’oscura Ameisen, avvolta in un’atmosfera Dark di notevole effetto e la teatrale Prophet, dove i sintetizzatori acquistano un ruolo centrale.



La strada che i Grimm devono ancora percorrere è lunga, poiché troppe sezioni dell’album appaiono derivative e prive di personalità; tuttavia le potenzialità in possesso al duo di Amburgo fanno ben sperare per il futuro, anche per via della capacità di coinvolgere svariati musicisti ed artisti nelle canzoni composte. In definitiva si consiglia a tutti gli appassionati delle sonorità industriali meno aggressive di procurarsi un disco che può essere sì considerato un epigono dei grandi classici del genere, ma che può porsi come punto di partenza per un’evoluzione valida e consapevole da parte dei Grimm.

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