Dopo aver ricevuto brillanti responsi per il debutto Life, i toscani Green, attivi dal lontano 1998 tornano pubblicando nel dicembre 2005 Of Love and Soul, opera che testimonia nuovamente lo stile personale ed efficace in possesso del quintetto italiano.
Una musica fresca e ricca di elementi a cavallo tra Rock più classico, Progressive e Pop, un connubio interessantissimo che saprà essere apprezzato sia dalla critica sia dagli ascoltatori di diverse estrazioni musicali. Le linee del cantato in inglese sono ben sviluppate dal bravissimo polistrumentista Fabrizio Pieraccini, che adatta la sua voce ai differenti registri presenti su Of Love and Soul.

Difficile definire un filone preciso seguito coerentemente dalla rinnovata line-up dei Green (che ha visto la sostituzione del bassista e del secondo chitarrista, con l’arrivo di Valentino Berto e di Jacopo Torrini): un misto tra AOR e Heavy Melodico descrive le prime due splendide tracce, Receive Me e Fight for Truth, per poi trasformarsi in un raffinato Rock/Pop da ballad con la terza sentita e profonda Do It Now, vera perla alla Goo Goo Dolls.
La tastiera e le chitarre sono il punto di forza della proposta musicale dei Green: se la prima si inserisce a costruire un’accennata sinfonia di base che accompagna le composizioni, le seconde non peccano certamente in originalità, esprimendo allo stesso tempo un feeling indescrivibile ed unico nei suoi timbri.
Il song-writing è di altissimo livello, come confermato da altre successive tracce come There’s No Wind, sempre ricollegabile a Do It Now per come viene interpretata magistralmente nel suo andamento sognante e ben concepito.
Anche la preparazione tecnica non è da meno, in quanto la band sa anche esibirsi in assoli e in passaggi altamente collegabili con un sound più Progressive ed elaborato.

Perciò Of Love and Soul non può che essere consigliato per chi cerca un’opera diretta e melodica, dotata di un'ottima produzione e che sappia intrattenere divertendo e coinvolgendo sentimentalmente sia nelle sezioni più impetuose che in quelle più distese; l’artwork gelato e spaziale adottato per la copertina del disco è alquanto inusuale e particolare, con la chitarra verde in primo piano, portatrice di vita anche in un deserto di ghiaccio dove nulla può nascere o crescere.
Bella prova da parte di una formazione che in Italia è troppo poco conosciuta ma che con il tempo e con il meritato supporto della critica nazionale potrà distinguersi nel nostro panorama, entrando nelle case degli amanti del Rock più moderno e melodico.