Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
Candy Apple Records
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Andrea - voce, chitarra acustica, piano elettrico
- Nicola - basso
- Paolo - batteria
 

Tracklist: 

1. The Sky Is the Key (03:33)
2. The More Things Change (04:43)
3. Grace on the Green Clad Hills (03:59)
4. Another Song for You (03:55)
5. This Is the Last Time (03:08)
6. Vancouver Skyline (04:03)
7. Ballad for a Blond Girl I Met in England (04:25)
8. View of a Happy Town (04:09)
9. The City Is Here for You to Lose (03:07)
10. Don't Be Fooled By My Smile (03:54)

Green Like July

May This Winter Freeze My Heart

Una chitarra acustica, un basso, una batteria. Può bastare? Si; senza "se" e senza "ma", per i Green Like July questo basta e avanza. Il trio in questione proviene da una terra di confine tra Pavia e Alessandria che non avremmo mai azzardato definire terra fertile per un certo filone di Pop Indie da ricollegare niente meno che al Conor Oberst più giovane o ai Belle and Sebastian per la cura negli arrangiamenti.
Il loro May This Winter Freeze My Heart è il disco di cui parliamo, che la band lombarda dopo qualche anno ha voluto mettere a disposizione di tutti con un download gratuito dal sito ufficiale. Operazione di non poco conto, per la formazione di Candy Apple Records, che spunta nella scena quasi dal nulla, con un lavoro di dieci tracce basato sulla semplice idea del voler raccontare piccole storie, talvolta a bassa voce, talvolta con tono più deciso, tra urla intrise di malinconia.

Propositi invernali sembrano emergere dal titolo. Nulla di tutto ciò, perché May This Winter Freeze My Heart i cuori non li congela. Tutt'altro, sembra avvicinarci ad atmosfere ora di inizio autunno (la struggente Another Song for You ne è una delle vette emotive), ora di una primavera colta nel cuore del suo lento cammino, come nella splendida e toccante Vancouver Skyline, che dopo un incipit acustico e minimalista, lascia spazio alle dolci melodie intrecciate in un crescendo di emozioni che riscaldano l'aria. E narrano un nuovo inizio, dopo salutato persone importanti, con una certa nostalgia. A dire il vero, tutti e dieci i pezzi che i Green Like July ci propongono, sono piacevolmente sorprendenti. Frutto della genuina passione che tra le loro note riusciamo a carpire. Frutto, perché no, di un virtuosismo musicale che davvero di fa sobbalzare. E di fronte al vibrato della voce di Andrea, talvolta, sembra sul serio di ascoltare un Oberst d'annata.

La paziente cura negli arrangiamenti non va interpretata come segno di poca spontaneità. La formazione pavese suona senza troppi convenevoli, lasciando spazio alle sensazioni che certi arpeggi di chitarra sanno regalare nel decorso del full-lenght. Ricordiamo la sorprendente The Sky Is the Key, che leva il sipario sul quadro dipinto dai Green Like July. Ma ci sono anche l'incalzante This Is the Last Time, oppure la (quasi) conclusiva The City Is Here for You to Lose, che ci fa sorridere di fronte ad un incalzare di chitarre acustiche che ci fanno scoprire l'azzurro del cielo, tra qualche nuvola, in un tardo pomeriggio.

Sono questi i toni che i tre ragazzi di Pavia riescono a trasformare in suggestioni nel loro lavoro in studio. Un disco denso, colmo di dolcezza ed emotività, che sinceramente ci sorprende per la ventata di aria frizzante della quale si fa portatore. Un lavoro che senza dubbio potrebbe rappresentare per i Green Like July un punto di partenza importante, nella scena italiana di un Indie Pop (Folk) che necessiterebbe senz'altro di qualche simile scossone in più.

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