- Steve Lee - voce
- Leo Leoni - chitarra
- Freddy Scherer - chitarra
- Marc Lynn - basso
- Hena Habegger - batteria
1. Master Of Illusion
2. Gone Too Far
3. Domino Effect
4. Falling
5. The Call
6. The Oscar Goes To You
7. The Cruiser (Judgment Day)
8. Heal Me
9. Letter To A Friend
10. Tomorrow's Just Begun
11. Come Alive
12. Bad To The Bone
13. Now
14. Where Is Love When It's Gone
Domino Effect
Non si può dubitare del fatto che i Gotthard siano tra le band che negli ultimi tempi più si sono imposte in ambito melodic hard nel vecchio continente, ed hanno avuto il merito di farlo negli anni più bui e difficoltosi per questo genere, tenendone alta la bandiera fin dall'esordio del 1992 e sapendosi costantemente migliorare, fino a giungere, dopo una sterzata quasi pop-rock sul finire dei '90, agli ultimi buoni lavori, come Homerun del 2001, Human Zoo del 2003 e soprattutto Lipservice del 2005. Considerati, forse non a torto, i Bon Jovi della Svizzera, dopo essersi imposti all'attenzione generale grazie alle numerose ballad, vera e propria costante nel loro repertorio, alcune delle quali molto carine, basti citare Janie's Not Alone, Let It Rain o One Life, One Soul, negli ultimi lavori gli elvetici erano stato in grado di proporre anche ottimi brani più energici e tirati, riuscendo così ad equilibrare meglio la loro proposta, che rischiava di divenire poco hard e addirittura mielosa. Fortunatamente questa stessa formula si ripete anche in quest'ultima uscita.
Se i Gotthard sono così riusciti ad attirarsi i consensi di tanti amanti dell'hard rock, è altrettanto vero però che sono stati tanti anche quelli che si sono mostrati indifferenti verso la loro musica, troppo derivata e troppo legata a band come Firehouse o Bonfire, anche se parlare di innovazione o diversificazione in questi ambiti può sembrare quasi un miraggio, inoltre è spesso mancato nella loro proposta la capacità di coinvolgere emotivamente l'ascoltatore, di riuscire a trasmettere quelle scariche di adrenalina, energia e sano divertimento che dovrebbero essere il primo obiettivo di qualsiasi rock band che si rispetti.
L'ottavo album in studio dei Gotthard riesce in parte a fare tutto ciò, infatti convince pienamente sia nelle fasi più tirate ed energiche, è il caso del trittico iniziale inaugurato dall'ottima Master Of Illusion, potente, energica e in possesso di un bel refrain e riff taglienti, e che prosegue con Gone Too Far, non così distante dall'opener, e soprattutto Domino Effect, bellissima ed adrenalinica, rappresenta un po' la Lift ‘U' Up del nuovo album, tanto da avere la stessa collocazione in tracklist, sia nelle fasi più posate e romantiche, i cui migliori esempi sono le seguenti Falling, altra meravigliosa ballad da aggiungere nel loro già ricco repertorio, e The Call, più delicata della precedente. Basterebbero queste cinque iniziali canzoni per inquadrare l'ultima fatica dell'act elvetico, anche perché sono sicuramente tra le migliori del lotto, ma sarebbe ingiusto non citare brani come The Oscar Goes To You, che riprende i toni energici ed anthemici dei primi tre brani, insistendo poi su questo percorso con la ruvida e dinamica The Cruiser, l'elettrizzante e rockettara Heal Me, la particolare ed un po' marleyniana Come Alive, la trascinante ed arida Bad To The Bone.
A bilanciare perfettamente il tutto ci pensano una serie di ballad e mid-tempos anthemici, ad iniziare dalla bellissima Letter To A Friend o dalla nostalgica e romantica closer Where Is Love When It's Gone, a tratti però un pò sdolcinata, e poi la struggente Tomorrow's Just Begun e l'anthemica ed AOR-oriented Now.
Meno immediato e più ricercato del suo altrettanto valido predecessore Lipservice, Domino Effect oltre a rappresentare una delle migliori uscite in assoluto per il gruppo di Lee e Leoni, ha il pregio di poter accontentare sia chi da sempre è stato un acceso fan e sostenitore di questa band, sia chi spesso si era mostrato scettico, o quanto meno non particolarmente entusiasta (il caso del sottoscritto), nei loro confronti.
In conclusione ed in poche parole, si può affermare di stare assistendo al momento migliore e più ispirato di questa buona band, che negli ultimi lavori ha raggiunto l'apice della sua carriera, che probabilmente non sarà più raggiunto in futuro, proprio perché sta già offrendo il meglio di ciò che potrebbe dare.