- Roger Tellier Craig – Chitarra
- Norsola Johnson - Violoncello
- Efrim Menuck - Chitarra
- Mauro Pezzente - Basso
- David Bryant - Chitarra
- Thierry Amar - Basso
- Sophie Trudeau - Violino
- Aidan Girt - Percussioni
- Bruce Cawdron - Percussioni
- Brian and Alfons - Corni
DISC 1:
1. Storm – 22:32
a. Lift Yr. Skinny Fists, Like Antennas to Heaven...
b. Gathering Storm/Il Pleut à Mourir [+Clatters Like Worry]
c. 'Welcome to Barco AM/PM...' [L.A.X.; 5/14/00]"
d. Cancer Towers on Holy Road Hi-Way"
2. Static – 22:35
a. Terrible Canyons of Static
b. Atomic Clock.
c. Chart #3
d. World Police and Friendly Fire
e. [...+The Buildings They Are Sleeping Now]
DISC 2:
1. Sleep – 23:17
a. Murray Ostril: '...They Don't Sleep Anymore on the Beach...'
b. Monheim
c. Broken Windows, Locks of Love Pt. III
2. Antennas to Heaven – 18:57
a. Moya Sings 'Baby-O'...
b. Edgyswingsetacid
c. [Glockenspiel Duet Recorded on a Campsite In Rhinebeck, N.Y.]
d. 'Attention...Mon Ami...Fa-Lala-Lala-La-La...' [55-St. Laurent]
e. She Dreamt She Was a Bulldozer, She Dreamt She Was Alone in an Empty Field
f. Deathkamp Drone
g. [Antennas to Heaven...]
Lift Your Skinny Fists Like Antennas to Heaven
Spesso la musica riesce a toccare vette mai viste nè pensate prima; compie salti mortali tra realtà e sogno vagando per le atmosfere sconosciute in cui solo essa, in quanto arte privilegiata, ha il diritto di inoltrarsi. Basterebbe questa come introduzione ai canadesi Godspeed You! Black Emperor, fondamentale realtà del panorama post rock mondiale, un gruppo che ha scavato sempre più in profondità le radici di quella rivoluzione iniziata da band come Slint, Talk Talk e Bark Psychosis che prende il nome di "post rock", ovvero un dopo-rock, che priva la musica della sua compattezza e la slega in forme indefinite ed imprevedibili, in un volo onirico interminabile e ipnotico. Tra i pilastri del genere che hanno riscosso molto successo vi è, senza la minima ombra di dubbio, Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven, mastodontica opera sia nel titolo che nei contenuti, un vero e proprio esempio di sperimentazione stilistica ma anche sensoriale, un viaggio colorato di sogni e misteriose visioni.
Il disco è diviso in due parti composte da due canzoni ciascuno, Storm e Static per il disco 1, Sleep e Antennas To Heaven per il disco 2, brani a loro volta spezzati in altri singoli "movimenti", proprio come se si trattasse di musica classica (e comunque poco ci manca). Le influenze della musica minimalista (e non solo) ribollono infatti nell'enorme calderone dei GY!BE in cui post rock, noise, progressive, classica e avantgarde riescono a creare una struttura estremamente intensa e variegata, capace di ipnotizzarci tanto con i suoi battiti ed effetti drone-noise quanto con i suoi toni meditativi e toccanti.
L'insieme strumentale è qualcosa di sconvolgente ed unico: le chitarre passano infatti da un riffing quieto a progressioni incalzanti e d'impatto; violini, violoncelli e corni straziano l'ascoltatore con i propri suoni taglienti e la base ritmica fluidifica la struttura musicale e la porta via con le sue andature imprevedibili. Per quasi un'ora e mezza l'ascoltatore viene risucchiato nell'abisso di Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven, rapito dalle sue snodature ambient/minimaliste e tormentato dalla sua avanguardia strumentale. Il post rock dei GY!BE, per quanto abbia influenzato moltissime band di oggi, è unico nel suo evolversi che abbina malinconia e rabbia, rumore e quel silenzio che in questa musica gioca un ruolo fondamentale, e la band canadese ne fa un uso più che appropriato, chiudendo le progressioni ritmiche in silenti parentesi in cui i suoni si affievoliscono, muoiono e rinascono, per ridare vita a magistrali insiemi strumentali. Come quelli che caratterizzano il primo pilastro del disco, ovvero Storm, una tempesta di emozioni che si elevano dalla terra e infatuano l'aria con il proprio sognante canto. Il brano viene ottimamente aperto da un'intro tra rock e classica che pian piano rinvigorisce le sue linee di violino e chitarra fino a sfociare in un festoso scoppio di suoni ed effetti, per poi continuare un altalenante percorso tra quiete e chaos fino alla sua fine (come nella grande tradizione post-rock).
Il secondo capitolo Static procede sulle stesse coordinate presentando una struttura più accomunabile ad un opera classica piuttosto che ad un disco rock e passando attraverso le sue atmosfere ce ne possiamo rendere sempre più conto: le tipiche strutture rock vengono completamente abolite (dimenticatevi parole come strofa e ritornello), gli intervalli parlati danno all'album un contesto quasi reale ed emotivamente più toccante e il songwriting commuove in una maniera tutta sua con i nodi strumentali e le evoluzioni atmosferiche che si protraggono per tutta la durata del disco, fino ad arrivare al colosso conclusivo Antennas To Heaven che conclude l'opera con i suoi voli pindarici e le sue atmosfere sognanti, sempre a cavallo tra post, progressive e gli aloni di quella musica classica sempre presente e influenzante.
Le finezze riscontrabili in questo disco sono troppe per essere elencate, gli stati emotivi e le sensazioni che Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven emana non possono essere semplicemente raccontate perchè qui si tratta di assorbirle e di viverle pienamente, queste emozioni. Il viaggio che i GY!BE ci hanno fatto compiere rimarrà impresso in tutti gli almanacchi musicali per la sua grandezza che lo rende una, se non la più interessante, testimonianza di ciò che la musica moderna può ancora fare, dando sfogo alle fantasie e ai sogni più latenti, tra l'oscurità di una tempesta notturna e le accoglienti atmosfere che il nostro inconscio vive durante il sonno.
Filosoficamente parlando, I Godspeed You! Black Emperor sono per questo motivo la più grande incarnazione di post rock inteso come mero superamento delle strutture finora usate, anche se da molti il gruppo non viene completamente "accettato" per la propria roboante sintassi stilistica che, se da una parte può sembrare asfissiante ed eccessivamente stancante, dall'altra offre all'ascoltatore una infinità di colori e atmosfere d'assoluta rarità. Lavoro immancabile per i palati degli appasionati del post rock ma anche per coloro che si vogliono addentrare in questo genere, Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven è quindi un'opera da avere e da "vivere" assolutamente, ad ogni costo.
Il grande Melodramma Post Rock.