- Tony Banks - organo, mellotron, pianoforte, pianoforte elettrico, chitarra acustica 12 corde, cori
- Phil Collins - batteria, percussioni, cori
- Peter Gabriel - voce, flauto, tamburello, oboe
- Steve Hackett - chitarra elettrica, chitarra acustica 12 corde, chitarra acustica 6 corde
- Mike Rutherford - basso, chitarra acustica 12 corde, violoncello, cori
1. Watcher Of The Skies (07:19)
2. Time Table (04:40)
3. Get 'Em Out By Friday (08:35)
4. Can-Utility And The Coastliners (05:43)
5. Horizons (01:38)
6. Supper's Ready (22:58)
Foxtrot
Gabriel, Hackett, Banks, Rutherford, Collins erano musicisti pressoché sconosciuti nel 1972. Trespass e Nursery Cryme avevano certamente rappresentato un importante sviluppo da quel primo timido lamento Pop denominato From Genesis To Revelation, ma non erano stati necessari al gruppo per raggiungere la popolarità di acts quali Yes, Emerson, Lake & Palmer e Jethro Tull, che all'inizio del 1972 avevano già consolidato il proprio sound e scalato le classifiche inglese ed internazionale. Foxtrot fu pertanto l’opera del cambiamento, che trascinò i Genesis in una nuova dimensione, connubio di suoni e parole, di preziosismi barocchi e simboli nascosti, di distensioni meno progressive e strutture complesse.
Con Foxtrot i Genesis approdarono per la prima volta nella chart inglese, conquistandosi la dodicesima posizione, e posero le basi per quello che sarebbe stato il capolavoro del 1973, Selling England By The Pound. La forza di Gabriel e compagni si riscopre nell’abilità di accostare testi di matrice storico/letteraria, colti ed eleganti, ad un registro strumentale di estrema qualità, dando vita ad una musica votata alla raffinatezza stilistica e alla ricerca formale.
Watcher Of The Skies, ispirata liricamente ai lavori di Arthur C. Clark, apre Foxtrot con un’introduzione di mellotron, che dà l’imput ad un ritmo incalzante e sostenuto e che diventerà uno dei simboli dell’epoca progressiva: l’intreccio di organo e chitarre spesso è posto in secondo piano per valorizzare l’elaborata sezione ritmica di Rutherford e Collins e per far emergere il tono melodico e tipicamente “inglese” di Peter Gabriel.
Banks invece si ritrova protagonista in Time Table, traccia più breve, tutta concentrata ad esplorare curate sonorità di pianoforte, a cavallo fra le reminescenze Pop del primo periodo e la nuova svolta Progressive. Quest’ultima è chiara ed evidente in Get ‘em Out By Friday, canzone giocata sull’alternanza di organo e chitarra e sugli effetti prodotti da Gabriel, perfetto sia nell’approccio vocale sia nella sensibilità d’interpretazione con il suo flauto.
Immancabile poi il momento acustico, realizzato attraverso la meditativa Can-Utility and the Coastliners, un’altra perla posata e deliziosa nella sua atmosfera eterea, basata sulla leggenda di Re Canuto I di Danimarca che, stanco delle adulazioni dei suoi cortigiani, per deriderli, ordinò alle onde del mare di ritirarsi. Hackett disegna un accompagnamento incantato, mentre Rutherford sperimenta i suoi pedali per basso nella sezione centrale, ricavando degli effetti eccezionali; l’intermezzo acustico Horizon’s costituisce un respiro prima del pezzo principale di Foxtrot, l’immensa e celeberrima Supper’s Ready.
In quasi 23 minuti di pure emozioni i Genesis costruiscono il loro primo vero capitolo di storia, una canzone a tratti dal sapore medievale, carica di elementi progressivi accostabili al sound dei connazionali Yes e Jethro Tull e ricca di passaggi più moderni e sperimentali, spiritosi e vitali.
La pubblicazione di Foxtrot può quindi essere considerata seconda solo all’eterno Close To The Edge degli Yes nel panorama del 1972, l'anno chiave del Progressive Rock europeo, che può essere tuttora spiegato attraverso le innumerevoli opere di qualità che lo percorsero.
L'album, sebbene di poco inferiore a ciò che sarà Selling England By The Pound, raffigura perciò una di quelle uscite chiave per comprendere a fondo un genere tanto vario quanto complesso come il Progressive Rock. Il paroliere Peter Gabriel da allora diventò un’icona della musica inglese perché il pubblico settantiano rispose positivamente alla proposta musicale di un quintetto che si era costruito con abilità e non senza impegno il proprio successo. E probabilmente gli ascoltatori dell’epoca seguirono proprio il consiglio nascosto in Can-Utility And The Coastliners, secondo cui “Si mostrino coloro che apprezzano la nostra grandezza”. Certamente il contesto lirico della canzone ha significati ben diversi, ma tale suggerimento è rivolto tuttora alle generazioni che vogliano riscoprire una musica ricercata ed innovativa.