Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Genere: 
Etichetta: 
Century Media
Anno: 
2001
Line-Up: 

- Anneke Van Giesbergen - voce, chitarra
- René Rutten - chitarra
- Frank Boeijen - tastiera
- Hugo Prinsen Geerligs - basso
- Hans Rutten - batteria

Tracklist: 


1. Amity (Radio mix)
2. Life's What You Make It (Talk Talk cover)
3. Amity (Trip Pop Radio mix)
4. Amity (Timecode Audio mix)
5. Amity (Extended Trip mix)
6. Amity (Three People mix)
7. Amity (Live at Isabelle)

Gathering, The

Amity EP

Questo EP dei Gathering venne rilasciato nel 2001 come appendice dell'album if_then_else incentrata sulla riuscita canzone Amity. Di essa vengono proposti ben 5 remix fra alti e bassi, con particolare enfasi sui loop elettronici, il substrato ritmico impregnato di downtempo e le atmosfere sintetiche.

Ma a catturare l'attenzione è più che altro un'altra canzone relativamente inedita: difatti, Life's What You Make It è una cover dei Talk Talk particolarmente riuscita, dove il piglio spedito dell'originale synth pop viene completamente stravolto in favore di un drumming soffice e cadenzato, in parte ricordante quello degli shoegazers, in parte il trip hop (ad un certo punto del brano). L'effettistica di contorno è avvolgente e mesmerizzante, perfettamente in sinergia con la voce carismatica di Anneke. Altri inserti, come le distorsioni sature e corpose della chitarra contaminano l'atmosfera con una "psichedelia pesante", oppure rendono il tutto più noir, come nel caso dei riempimenti ambientali e degli spruzzi elettronici alienanti che si rimescolano in continuazione.

Oltre alla cover, come già detto, sono presenti vari remix di Amity.
Il Radio Mix è reso particolarmente emozionale e suggestivo dai campionamenti d'archi di sottofondo che si sovrappongono agli elastici beats vicini al downtempo d'accompagnamento alla batteria originale.
Si sfocia invece direttamente nel trip hop con il Trip Pop Radio Mix, dai beats che ricordano vagamente It Could Be Sweet dei Portishead e atmosfere quasi chillout a rendere la traccia particolarmente notturna e malinconica.
Invece il Timecode Audio Mix parte come pezzo ambient liquido ed etereo, purtroppo in maniera abbastanza piatta e con filtri vocali a bassa qualità, ma poi esplode in frenetiche ritmiche breakbit, comunque navigando in lidi molto ripetitivi e noiosi.
Molto più riuscito l'Extended Trip Mix, un trip hop elettrico e sensuale dove i ritmi sincopati accompagnano un'alternarsi di fraseggi più noir e distesi con chorus distorti ed elettrici.
Infine il Three People Mix non aggiunge nulla a quanto già ascoltato, risultando il meno rimodellato dei remix ma con un'enfasi davvero particolare nel climax di tastiera, molto più suggestivo del solito.

C'è anche una trascurabile esecuzione live.

Si tratta in definitiva di un EP consigliato più ai fan, che apprezzeranno diverse traccie, mentre per gli altri il motivo d'interesse sarà quasi esclusivamente nella cover.

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