Il polistrumentista dei Radioactive Tommy Denander, presente in molti progetti dediti al melodic hard/AOR (Paul Stanley, Kelly Keagy, AOR, Ambition), ed il cantante Fergie Frederiksen, in passato tra gli altri con Le Roux (So Fired Up, 1983) e Mecca (Mecca, 2002), danno vita a questo nuovo progetto di raffinato rock melodico, che coinvolge come "special guests" Michael Thompson e Steve Porcaro, altri due apprezzati veterani del genere, il cui esiguo contributo si limita soltanto a qualche spezzone di brano, oltre alla necessaria presenza del batterista Eric Z Daniel.
Ciò che i due riescono a creare è Baptism By Fire, un concentrato di ariose ed avvincenti melodie che sembrano portarsi dietro oltre venti anni di esperienze e collaborazioni, che i due hanno acquisito nella loro carriera, per cui non sarà difficile riscontrare le influenze di storici nomi del rock melodico, basti sentire il brano posto a chiusura, cioè Left With Nothing, per sentire in maniera inequivocabile echi dei Toto, con cui Frederiksen ha collaborato nel 1984 nell'album Isolation.

Si respira aria di cristallino ed elegante AOR fin dalle prime battute, brani come Let Him Go o Right Heart, Wrong Time si faranno ben presto apprezzare per le melodie ed i cori ariosi e pieni, poi in Silver Lining si assiste alla prima illustre collaborazione, che vede Michael Thompson esibirsi in un solo straordinario, utile ad impreziosire ancor di più un brano già di per sé gustoso, mentre a doppiare le collaborazioni ci pensa Steve Porcaro con il suo hammond nella più rockeggiante e southern Can't Get Enough, un brano degno dei migliori 38 Special.
Ma i veri pezzi forti sono comunque altri, innanzitutto Crossing Over, un brano che negli anni '80 avrebbe certamente spopolato e dominato le classifiche di mezzo mondo, grazie alle sue stupende e vitali melodie ed i suoi avvincenti refrain, Written In Stone, nostalgica e cadenzata, che dà il meglio nei melodicissimi bridge e ritornelli, mentre Denander non risparmia pregevoli solos, e Baptism By Fire, adrenalinica e dai rimandi survivor-iani, con un Frederiksen che viaggia costantemente su tonalità altissime.
Fortunatamente non si assiste a cali particolari lungo l'intera durata del disco, ma certo brani come le più rockeggianti e dinamiche My Saving Grace e Dead End, pur se buone, non riescono a competere con i succitati pezzi, come di piacevole ascolto sono Never Try To Love Again e Keep A Light On, sempre energiche e melodiche, senza neanche sottovalutare il merito di ben equilibrare la proposta finale.

Straordinaria la prova dello svedese Denander, tuttavia costretto a condividere la scena con un Frederiksen sempre sugli scudi, e proprio i due sono gli indiscussi protagonisti di Baptism By Fire, un album che oltre a regalare qualche autentica perla di ottimo AOR, Crossing Over su tutte, si lascia ascoltare con immenso piacere e facilità, riuscendo a conquistare gli amanti di queste sonorità fin dai primi ascolti.