Andrea Lulli – electronics
Riccardo Gorone - electronics
When You’re Dancing You’re Struggling
1. Andenken
2. Resistor-Inductor
3. Kai Entaùtha
4. Ghaznavids-Seljuq
5. Bayeux Tapestry
When You’re Struggling You’re Winning
6. The Word Before
7. Diplopia
8. Ottakring
9. Wobbler
10. Lepanto
When You’re Winning You’re Losing
11. Auriga
12. Naked Life
13. Serse
14. Sweeping off the day
15. C'est la Guerre!
Polemos
Quando la furia industrial esplose nel corpo febbrile del post-punk, alcuni frammenti si distaccarono definitivamente da esso vagando nel buio in cerca di una nuova dimensione più mistica ma anche estetica. Senza troppi panegirici fu più o meno così che nacque certa darkwave. E la sua nuova casa fu a tutti gli effetti – piaccia o meno – l’elettronica. Non sembri questa una banalità, non si parla del semplice concetto di evoluzione nelle tecnologie che cambia i mezzi, è proprio uno spostamento concettuale che qui si vuole evidenziare.
Se l’energia iconoclasta, placandosi, ha trovato nuove forme espressive, allo stesso modo i contenuti sono ora ascrivibili a mondi altri in cui le linee di confine appaiono più confuse ma forse per questo, i percorsi, più interessanti poiché è innegabile che l’elettronica a volte possa essere molto duttile, sfuggevole ed ingannevole, proteiforme.
E’ in quest’ottica che bisogna approcciarsi ai Fauve! Gegen A Rhino, duo toscano formato da Andrea Lulli e Riccardo Gorone autori di una trilogia di e.p. raccolta in questo unico album, Polemos ed i cui temi dominanti di natura filosofica vertono verso la guerra e la lotta in senso più ampio, la solitudine e la caducità e lo fanno con una forza ed un senso letterario quasi ‘conradiani’ tali da infondere nuova luce sull’ambient techno-minimal europea.
Già i titoli dei tre singoli e.p. di per sé sono molto suggestivi e possono lasciar intuire lo spessore che si cela dietro tali creazioni: When You’re Dancing You’re Struggling il primo, When You’re Struggling You’re Winning il successivo e When You’re Winning You’re Losing l’ultimo e tali emblematici lavori son stati pubblicati dalla Bedevil, l’etichetta scozzese di John Willis (ex-chitarrista dei Loop).
La materia sonora di cui sono composte le tracce è molto variegata, spaziando dalle iridescenti rugiade isolazioniste sedotte dai beats di Diplopia alla meccanicizzazione oscura della stoogesiana ‘I Wanna Be Your Dog’ di Resistor-Inductor, dai ‘synthetici’ avventi spettrali di Andeken ai passaggi esplicitamente narrativi di Ottakring e molto, molto di più in un lavoro che si conclude con l’ipnotica C’est La Guerre, ipnotico e straniante proclama sospeso in quella ‘grey area’ tra vita e morte.
Dare una chance a Polemos è dare una chance all’elettronica italiana oltre i dancefloors ma è anche una volontà di continuare il discorso non del tutto compreso di pionieri forse dimenticati quali Kirlian Camera, Maurizio Bianchi e Ain Soph, utilizzando dei inguaggi più moderni e fruibili da un pubblico transgenerazionale, che guarda più ai clubs berlinesi che alle ‘batcaves’ sotto casa.