- Mike Bordin - batteria
- Roddy Bottum - tastiera
- Billy Gould - basso, chitarra
- Mike Patton - voce
- Jon Hudson - chitarra
1. Collision
2. Stripsearch
3. Last Cup of Sorrow
4. Naked in Front of the Computer
5. Helpless
6. Mouth to Mouth
7. Ashes to Ashes
8. She Loves Me Not
9. Got that Feeling
10. Paths of Glory
11. Home Sick Home
12. Pristina
Album of the Year
L'ultimo lavoro in studio per i Faith No More viene intitolato ironicamente Album of the Year (Warner, 1997) dal gruppo proprio perché a fine registrazioni nessuno dei componenti si ritiene soddisfatto dal lavoro, e in generale della piega che nell'ultimo periodo ha visto prendere la loro musica.
Lo stesso anno Mike Patton annuncia lo scioglimento del suo gruppo principale con una lettera inviata a tutti i fan club dei Faith No More, in cui dichiara con serenità che la band "non ha più nulla da dire".
Album of the Year, alla sua uscita, viene massacrato dalla critica; solo alcuni anni dopo riesce ad essere più correttamente rivalutato, almeno parzialmente, e considerato un accettabile canto del cigno per una band capace di aver dato tanta linfa vitale alla musica rock di un intero decennio.
In realtà molte delle tracce presentano idee alla base interessanti (il rancore grunge di Collision, le soluzioni elettroniche di Stripsearch, la transizione da folk a post-grunge in Helpless), ma nella maggior parte dei casi non vengono sviluppate in pezzi abbastanza ricercati o coinvolgenti da potersi avvicinare ai ben più energici e innovativi lavori passati.
Funzionano meglio delle altre il gothic-progressive Last Cup of Sorrow, gli ibridi funk-punk Naked in Front of the Computer e Mouth to Mouth, la catchy power-ballad dai tocchi sinfonici Ashes to Ashes, lo schizofrenico hardcore-punk di Got That Feeling, le languide e oniriche atmosfere create dalle tastiere nella traccia finale Pristina.
Deludono invece la pseudo love-song She Loves Me Not, le stramberie vocali stese sopra le percussioni marziali di Paths of Glory, lo zoppicante rock di Home Sick Home.
In genere, prevale uno dei principali difetti di King for a Day, ovvero l'eccesso di linearità delle strutture e l'orecchiabilità melodica cercata a tutti i costi, che contribuiscono a togliere spessore emotivo e ricerca sperimentale, relegando la musica ad un alternative-rock tendente al più piatto pop da sottofondo.
Da avere solo per i veri fan della band; tutti gli altri si procurino invece i quattro dischi precedenti e si godano i vertici artistici del più importante gruppo "crossover" mai esistito.
Dopo la fine dei Faith No More, il vocalist Mike Patton si riverserà mente e corpo in un'infinita lista di progetti musicali: dischi solisti d'avanguardia, un nuovo album con i Mr. Bungle, la formazione dei supergruppi Fantômas, Tomahawk e Peeping Tom, collaborazioni con John Zorn, The Dillinger Escape Plan, Melvins, l'esperimento vintage Mondo Cane, e chi più ne ha più ne metta, confermandosi, oltre che come una delle voci più talentuose in circolazione, anche come una delle personalità musicali più versatili della propria epoca.