- Tommy Heart - Voce
- Helge Engelke - Chitarra, tastiere
- Andy Malecek - Chitarra
- Ule Winsome Ritgen - Basso
- C.C. Behrens - Batteria
1. Longing For Love
2. When Love Fails
3. The Call Of The Heart
4. Crazy
5. One Step Closet
6. Hang On
7. Out On The Run
8. Long Gone
9. The Eyes Of Rock
10. Take A Look At The Future
11. The Heat Of Emotion
12. Take Me Up
Fair Warning
Il 1991 è stato un anno molto fruttuoso per il filone del rock melodico (e non solo): tirava aria nuova e, che la cosa piacesse o meno, gli anni ’80 ed il loro caratteristico sound erano finiti. Una delle tante band che si sono affacciate al grande pubblico in quel periodo risponde al nome di Fair Warning, formazione nata dall’incontro di vari artisti provenienti da diverse esperienze musicali: il cantante Tommy Heart (ex-V2), il bassista Ule Winsome Ritgen (ex-Zeno), il chitarrista Andy Malecek (ex-S.A.D.O.); ad essi si aggiungono Helge Engelke e C.C. Behrens, noti anche per la loro importante prova futura sotto il nome dei Dreamtide. In questo primo self-titled album il quintetto tedesco non perde tempo a presentarsi nella sua forma più smagliante, forte di uno stile maturo e di un’attitudine più che convincente.
Fair Warning si “sveglia” sui colpi della batteria di C.C. Behrens che innescano Longing For Love, il cui il ritmo ben scandito delle strofe lascia il posto all’hard rock molto trascinante dei ritornelli. Fin da subito Tommy Heart non si risparmia, dando prova di grande maestria soprattutto nelle note più alte; ottimi i cori, azzeccato l’assolo. La successiva When Love Fails è un’efficace conferma dell’assaggio iniziale; spesso i gruppi decidono di mettere i pezzi trainanti all’inizio del disco, ma questo non è il caso dei Fair Warning: tutte le dodici canzoni di quest’album si collocano ad alti livelli musicali e, complice un’eccellente produzione, rendono il disco fluido, scorrevole, ma anche esaltante ed appassionante. The Call Of The Heart è una stupenda ballata che corre sui binari del più vivido AOR; bellissimo il passaggio dopo il secondo ritornello , in cui la chitarra di Elgelke ed il potente frontman della band sembrano fare a gara a chi riesce a raggiungere la nota più alta. La quarta traccia, Crazy, ha un animo un po’ più ruffiano delle altre, ma mai scontato. La successiva One Step Closer è invece più heavy, ma questa sua caratteristica non va a compromettere uno degli aspetti fondamentali del sound dei Fair Warning, la melodia; ciò si deve anche al grande lavoro di Elgelke alle tastiere, che crea il tappeto adatto per ogni pezzo. Una ritmica impeccabile arricchita da un sovreccitante assolo aprono Hang On, altra canzone che testimonia senza remore il grande talento della band di Hannover. È quindi la volta di Out On The Run, il cui riff d’impatto non può che stamparsi nella testa per la sua melodica potenza; veloce e deciso, il pezzo vive di un hard rock irresistibile, un sicuro cavallo di battaglia per i concerti. Con Long Gone si riduce l’adrenalina (non definitivamente), ma aumentano la dolcezza e l’introspezione; i delicati arpeggi di chitarra introducono ad atmosfere sommesse e malinconiche, esaltate al meglio dagli avvolgenti ritornelli in cui l’AOR torna a palpitare vivo e profondo. The Eyes Of Rock ha un nome che dice tutto: batteria vigorosa, ritmo energico, chitarre ruggenti, assolo incalzante ed un grandissimo Tommy Heart, capace di far scomparire anche i cori in suo supporto per la sua impressionante potenza. Pur mantenendo in parte gli stessi ingredienti, la decima Take A Look In The Future risulta più lenta e cadenzata rispetto alla precedente. Ma non è finita qui. Travolgente ed emozionante, come lo stesso titolo suggerisce, arriva The Heat Of Emotion, cover di un brano degli Zeno, band capitanata dal chitarrista Zeno Roth (fratello dell’ex-Scorpions Ulrich Roth) e nella quale aveva militato Ule Winsome Ritgen, bassista dei nostri Fair Warning. La canzone, caratterizzata da un riff davvero indescrivibile, riesce addirittura a dare del filo da torcere all’originale, grazie ancora al talento di Tommy Heart al microfono. A chiudere il disco c’è Take Me Up, un’altra ballata, con la quale si ritorna ad atmosfere più profonde e malinconiche. Da sottolineare è, non solo in questa traccia ma in tutto il disco, la grande qualità del song-writing, che valorizza ulteriormente questo bell’album.
Il debutto dei Fair Warning è il punto di inizio di un’eccellente discografia, dovuta alla spiccata inventiva in ambito hard rock melodico della band unita ad una buona compattezza a livello musicale dei cinque artisti. Purtroppo, fin dall’uscita di quest’omonimo album, i Fair Warning non hanno riscosso grande successo nel nostro continente, cosa che probabilmente è stata la principale causa del loro scioglimento nel 2000. Non si può affermare lo stesso riguardo al Giappone, dove invece la band ha ottenuto un largo consenso di pubblico (e ciò è dimostrato anche dai vari lavori pubblicati in esclusiva per i fan dell’estremo est). Consigliato ai fanatici di AOR (e non solo), Fair Warning si rivelerà una piacevole sorpresa per tutti coloro che ancora non conoscono questa band.