Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Mkh979 - voce, sintetizzatore, batteria
- Framaz - batteria, basso, chitarra


Tracklist: 

1. Effects Of Silence
2. Our Symmetry
3. Philosophical Obsession
4. Lacrima

Faded

Essences

Ritornano i marchigiani Faded a distanza di tre anni da quell’Abandoned Shadows che aveva rappresentato un primo valido debutto dopo il timido ed acerbo demo autoprodotto Metamorphosis (2003): il secondo capitolo discografico del duo di Camerino, tale Essences, è un lavoro costituito da sole quattro tracce, che garantiscono però quasi 50 minuti di un freddo Black Metal, fortemente debitore di celebri acts come Wyrd e Agalloch.
Essences si presenta fin dall’inizio come un album ricco di efficaci chiaroscuri e di atmosfere dal sapore dimenticato, che riecheggiano nella mente dell’ascoltatore con i loro toni avvolgenti; tuttavia la registrazione non impeccabile e alcune scelte stilistiche poco convincenti non permettono al platter di eguagliare in qualità i capolavori dei sopra citati acts della scena estrema.

Effects Of Silence è provvista di un lento incedere che fa acquisire ai Faded i tratti Doom già proposti su Abandoned Shadows: timbri offuscati si fondono con un intreccio vocale decisamente più maturo rispetto a quello mostrato sui precedenti prodotti, riff tipicamente Black Metal si accostano alle melodie di un mesto pianoforte, ma la batteria risulta troppo meccanica nel suo suono, coprendo il tessuto musicale specialmente nelle riprese più incisive.
I Faded però si sono evoluti e una traccia come Our Symmetry ne è la testimonianza, perché agli stilemi canonici del Black unisce un fascino avant-gardistico, garantito dall’approccio delle tastiere sulla scia dei primi Borknagar e Arcturus.
Il cantato in growl assume tratti alla Opeth nella terza Philosophical Obsession, canzone dal ritmo altalenante davvero ben congegnata, ma sporcata di nuovo dal timbro poco esaltante della batteria, l’elemento peggiore del full-lenght.
Non mancano infine le magie di strumenti più vicini al panorama Folk, proposti dalle tastiere e capaci di amplificare le tristi atmosfere disegnate dalle chitarre distorte e clean, ma essi si alternano a parti d’avanguardia, influenzate addirittura dalle realizzazioni di Solefald e Ulver.

Essences è l’ulteriore conferma delle enormi potenzialità dei Faded, che sono profondamente penalizzati dal fattore produzione e che non riescono quindi a garantire la massima qualità di audio per un album concepito con consapevolezza ed abilità. Pertanto si consiglia l’ascolto a tutti gli appassionati delle sonorità più gelide del Black/Folk, che potranno trovare nel duo marchigiano una rivelazione del panorama estremo nostrano, ma si auspica che in futuro la band possa usufruire di una registrazione più professionale, che renda onore alla complessità del song-writing.

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