Gli Exultet sono un duo palermitano attivo da relativamente poco tempo: essi nascono infatti nell’Ottobre del 2003 come progetto personale di Fabio Randazzo (Farz), ma prendono forma concretamente nella primavera del 2004 quando il mainman, dopo aver lasciato gli altri due gruppi in cui era coinvolto (uno di Dark Rock e uno di Death Metal), si dedica a tempo pieno alla stesura del materiale per gli Exultet. Con l’arrivo del batterista Vincenzo Insinna (Argoth), nell’estate 2004, il duo si completa e arriva a registrare, nel Novembre 2004, il proprio debutto Urbs Felix.

Un lavoro decisamente interessante, sia per il concept che vi sta dietro che per le ottime musiche.

Musicalmente gli Exultet propongono un connubio di Black Metal dai toni decisamente epici (scordatevi marci assalti o riffs velocissimi) unito ad elementi Folk mediterranei. Il gruppo che più facilmente gli si potrebbe accostare sono gli austriaci Summoning, per l’importanza dei synth nel sound della band e per il modo di utilizzarli: se però i seminali lavori di Silenius e Protector ricreavano mood più gelidi e nordici, legati alla tradizione Tolkieniana, gli Exultet si rifanno (giustamente, aggiungerei) a suoni più caldi e mediterranei. Sono particolarmente importanti, sotto questo punto di vista, gli intermezzi folk medievali dal forte sapore arabo.
Strettamente legati alla musica sono gli argomenti trattati (in inglese) da Farz nelle liriche: infatti esse vertono su vari avvenimenti di carattere guerresco (assedi, duelli, guerre tra Normanni e Arabi) avvenuti in Sicilia attorno all’anno 1000, culminanti nella riconquista cristiana della Sicilia nel 1072.

Il cd è composto di 8 brani per una durata di circa 44 minuti: si presenta quindi come un vero e proprio full lenght autoprodotto. Le songs principali sono quattro (contornate da vari intermezzi) ma di durata notevole, tra i sei e i dieci minuti; tuttavia la varietà insita nella proposta, insieme all’accurato songwriting, permette alle canzoni di mantenere alto l’interesse dell’ascoltatore, nonostante la lunghezza dei brani.
Fra questi, il migliore è sicuramente il secondo, Last Soul of the Moslem Resistance: ottima nelle aperture di tastiere come nei riff. Azzeccato anche l’alternarsi di parti più ambient ad altre più ritmate; così come il continuo utilizzo di samples “rumoristici”. Si fa apprezzare anche un buon coro di voce femminile.
The Norman Ascent – part I non è altro che il prologo per la seguente The Norman Ascent - part II, primo brano scritto dagli Exultet: un po’ più grezzo di Last Soul… ma comunque valido.
Dopodichè troviamo un’altra lunga song, Un Habir vs Lion’Erd, sempre strabordante di sample di scontri e battaglie come la precedente. Buona la suggestiva intro parlata, così come lo sviluppo del brano stesso.
Arabic Dance, ricca di percussioni e synth, funge da piacevole intermezzo e stempera la carica epica grazie ai ritmi folk. A chiudere troviamo January 1072, aperta da belle armonie di chitarre acustiche e tastiera; il finale nella trionafale outro nonché titletrack Urbs Felix, in cui i vincitori sfilano nella città espugnata.

Tra le note negative si deve segnalare uno screaming un poco impreciso sotto l’aspetto prettamente tecnico e una produzione dei suoni non troppo efficace dato il genere di proposta (abbastanza elaborata) della band, che meriterebbe un sound più corposo e pieno. Per il resto, nulla da dire: le canzoni sono ben articolate e la proposta è sicuramente intrigante, le premesse per altri lavori di buona qualità ci sono.
Ultimo appunto: tre delle canzoni del demo (Last Soul…, Norman Ascent II e Arabic Dance) sono disponibili per il download nella sezione “Discografia” del sito ufficiale.