Boogie Snake : Guitar |
Devil d'Inferno : Drums, Percussions |
Dirty Coq : Vocals, Guitar |
1. Brabançonne part 1
2. Belgian State Of Frustration
3. Weird
4. My Street
5. Disobey
6. Brabançonne Part 2
7. Belgian Shake
8. Satisfy Me
9. She Could Be My Daughter
10. Belgian Hero
11. Belgians Don’t Cry
The Belgians
Esiste un particolare ambito musicale che non è genere né sottogenere.
Esso non è legato a precise coordinate stilistiche né ad un determinato tempo.
Quando si manifesta provoca negli ascoltatori i sentimenti più contrapposti, poiché stimola al contempo sia la sfera della fisicità che quella dell’intellettualità.
Amato dagli anarchici e dagli schizzati, dai nemici dell’ovvio nell’arte e nella musica, da chi sa prendersi non troppo sul serio, da chi utilizza l’ironia come la più tagliente delle armi e la musica stessa come ironia.
Odiato da chi ritiene qualsiasi forma di contaminazione elemento spurio, da chi asserisce che la musica deve essere sempre una cosa seria e da chi è afflitto da una patologica forma di pigrizia artistico/mentale per cui ogni suono sconnesso e scoordinato genera ansia e stati di panico.
I primi nomi che io metterei in questa lista di musicisti-outsiders sono Captain Beefheart e Frank Zappa, poi Jad Fair e gli Half Japanese, poi Jello Biafra ed i Dead Kennedys, la Blues Explosion, i Butthole Surfers ed infine tutti i minori che hanno mosso i primi passi dal sottobosco garage, post-rock, mathcore ecc. ed impastati di follia, di visioni surreali e di voglia di divertimento, hanno deciso di muoversi su adrenaliche coordinate rock and roll per dire anche qualcos’altro, o dirlo in modo diverso.
Non è il concept relativo al popolo di mangiatori di cozze e patatine fritte ad interessarci più di tanto, ma lo spirito della gag che The Experimental Tropic Blues Band incarna nella sua forma garage-punk più esuberante, complice anche delle frequentazioni trascorse con John Spencer, Matt Verta Ray e gente così; ulteriori garanzie non sapremmo proprio darvi.