Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Kitchenware
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Tom Smith - Voce, Chitarra
- Chris Urbanowicz - Chitarra
- Ed Lay - Batteria
- Russel Leetch - Basso

Tracklist: 

1. Smokers Outside The Hospital Doors
2. An End Has A Start
3. The Weight of The World
4. Bones
5. When Anger Shows
6. The Racing Rats
7. Push Your Head Towards The Air
8. Escape The Nest
9. Spiders
10. Well Word Hand

Editors

An End Has a Start

Divenuti una realtà celebre dell'Indie Rock nel 2005 grazie a quel The Back Room acclamato all'unanimità da pubblico e critica, gli Editors proseguono questa scalata due anni dopo con un altro gran disco, prodotto anche questa volta dall'indipendente Kitchenware, e che difficilmente non soddisferà le aspettative dei fan del combo britannico. An End Has A Start, nuovo nato in casa Editors, è infatti la conferma che il combo britannico ha classe da vendere ed ogni singola traccia che compone il prodotto è l'esempio della maturità e della freschezza compositiva del gruppo capitanato da Tom Smith. Dinamico, coinvolgente, emozionante: queste le caratteristiche principali di un lavoro destinato a rimanere tra i più interessanti di questo 2007 indie.

Se The Back Room fu la sorpresa, allora An End Has A Start è, come abbiamo detto, la conferma delle doti positive che  avevano messo gli Editors davanti agli occhi e sulle bocche di tutti anche se, a livello stilistico, i cambiamenti (e soprattutto le maturazioni) sono facili da cogliere. In The Back Room assistevamo infatti ad un Rock a venature Dark molto esplicito e diretto, particolare e senza troppe pretese; An End Has A Start segna invece il cambio di passo della band inglese, più decisa e convinta dei propri mezzi, più matura e capace di comporre con esperienza e un gusto molto più raffinato ed elegante.
Già da Smokers Outside The Hospital Doors, opener e primo singolo estratto del disco, si può cogliere il miglioramento degli Editors; la canzone è semplice ma perfettamente arrangiata con pianoforti che si affiancano delicatamente alle scorrevoli linee di chitarre, che delineano un riffing intenso e tutt'altro che scontato. La voce di Tom Smith è come al solito eccellente, profonda, trascina con i suoi toni pieni e si adatta ad ogni singola nota del disco. Si prosegue con l'omonima An End Has A Start che tanto ricorda le geometrie di The Back Room con le sue ritmiche veloci e i suoi fraseggi dinamici, al contrario della lenta e commovente The Weight Of The World, episodio malinconico e toccante, uno dei migliori dell'intero lotto.

Poetica e riflessiva è invece Put Your Head Towards The Air che, come la successiva Escape The Nest, riesce a catturare l'ascoltatore nelle sue smussature a cavallo tra Indie a tinte Dark e una New Wave molto legata a sonorità ottantiane, soprattutto per impatto e ritmiche. Fino alla commovente ballata Well Worn Hand che chiude il disco in maniera struggente con i suoi pianoforti leggeri, An End Has A Start è un continuo sali e scendi tra velocità, melodie fresche e pause riflessive più intense e pacate, proprio come per la sopracitata traccia che si pone come conclusione di un album eccellente, una perla attesa da coloro che sentendo The Back Room già si aspettavano un più che degno successore, e così è stato. An End Has A Start si pone indubbiamente come una delle migliori uscite in ambito Indie di un 2007 pieno di sorprese e di conferme; una rivelazione senza mezzi termini e che, si spera, possa continuare su questa via ancora per molto tempo, per il bene del pubblico, della critica e della musica popolare in generale.


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