- Ronnie James - voce
- Vinny Appice - batteria
- Jimmy Bain - basso
- Vivian Campbell - chitarra
1. Stand Up And Shout (03:18)
2. Holy Diver (05:52)
3. Gypsy (03:38)
4. Caught In The Middle (04:18)
5. Don't Talk To Strangers (04:53)
6. Straight Through The Heart (04:34)
7. Invisible (05:26)
8. Rainbow In The Dark (04:14)
9. Shame On The Night (05:19)
Holy Diver
Nella logica di molte persone la stragrande maggioranza dei talenti della musica si bruciano in fretta. Di conseguenza non è strano vedere un mago della chitarra scomparso per abuso di farmaci, uno tra gli inventori del Grunge morto suicida, una leggenda del Metal dare triste spettacolo di sé su un’emittente televisiva. Ciò che sorprende invece è un ometto minuto, ma dalla magica voce e dal gran carisma, che da ormai 30 anni canta ed affascina migliaia di fan. Ronald James Padovano nasce nel giugno del 1945 e passa la propria infanzia a New York. Il cognome del futuro singer richiama fin da subito alle sue origini italiane. Gli hobbies di Ronald sono i libri fantasy, soprattutto quelli di Sir Walter Scott, e la tromba. In moltissimi pensano che lo studio di questo strumento abbia sviluppato le incredibili capacità vocali di Ronnie. Nonostante la possibilità di migliorare la tecnica nello strumento a fiato in una prestigiosa scuola americana, egli, affascinato dal Rock degli anni sessanta, inizia a suonare altri strumenti. Oramai la musica fa parte di Ronald e della sua vita ed è così che lascia la scuola per tentare la carriera di cantante. Il singer decide perciò che è tempo di cambiare nome e si fa chiamare da quel momento Ronnie James Dio. Johnny Dio è un famoso mafioso della Florida ed è quindi errata la tesi che vede una matrice religiosa alla base della scelta.
Numerosi sono i gruppi di cui fa parte: dai Ronnie And The Red Caps ai The Elves, poi divenuti Elfs. Dopo questi ultimi Ronnie approda ai Rainbow, capitanati dal talentuoso chitarrista Ritchie Blackmore, che lo rendono finalmente celebre. Dopo alcuni importanti capitoli della storia del Rock, come il bellissimo Rising, abbandona i Rainbow e si unisce ai Black Sabbath. Anche in questa leggendaria band Ronnie da il suo prezioso contributo. Arrivano nuovamente i litigi,i quali spingono il cantante di N.Y. a formare un proprio complesso. I Dio, questo il semplice e chiaro nome scelto, comprendono Ronnie James per l’appunto, Vinny Appice, già batterista dei Black Sabbath, Jimmy Bain (Rainbow) al basso e Vivian Campbell alla chitarra. Questa line up debutta, nel 1983, con Holy Diver, un disco che diventerà oggetto di culto da parte di tantissimi metal kids.
Ad aprire le danze c’è Stand Up And Shout, opener veloce ed aggressiva. Fin dalle prime note Ronnie incanta con la sua tecnica e la sua bravura. Interessante notare la grande somiglianza tra l’inizio della song in questione ed il riff principale della hit maideniana 2 Minutes To Midnight. Se si tratti di plagio o invece di puro caso questo non si sa. Holy Diver, titletrack e secondo brano dell’album, si apre con una tenebrosa introduzione, costituita da note di tastiera e da alcuni effetti. Finita questa ci si trova di fronte ad una delle canzoni più belle mai scritte prima. Holy Diver è un pezzo decisamente epico e se si pensa all’anno di pubblicazione non c’è da stupirsene.
Nel 1983 infatti i Manowar fanno uscire Into Glory Ride, i Manilla Road Crystal Logic, i Warlord Deliver Us ,i Virgin Steele Guardian Of The Flame e l’Epic Metal vive il suo periodo migliore. Le influenze nel brano dei Dio sono quindi più che giustificate.
La mistica Gypsy è l’ennesima, strabiliante manifestazione della classe di Ronnie. Non per niente è l’unico cantante a cui sia mai stata dedicata, il 15 novembre 1988 a Cortland tramite una solenne cerimonia, una via. Caught In The Middle si apre con un riff imponente ma risulta alla fine una delle canzoni meno dure e più orecchiabili del platter, soprattutto grazie al suo ritornello vivace e trascinante. Un altro fatto curioso che riguarda l’album è la copertina. Il demone che incatena un prete in mare suscita non poche polemiche ed il carattere diabolico con cui è scritto il nome della band non fa che aumentare le ire dei benpensanti. Ma il mitico Ronnie zittisce tutti con le sue composizioni, come la classica Don’t Talk To Strangers. Classica poiché diventa fin da subito uno dei cavalli di battaglia del complesso americano. La chitarra acustica di Vivian accompagna l’inconfondibile voce del singer per la prima parte della track. L’atmosfera tranquilla che si è creata grazie al sublime connubio viene annientata dalla potenza di Vinny dietro le pelli e dal riffing del solito Vivian.
Ronnie James si ispira per questo brano ad una canzone dei Sweet Savage, precedente band proprio del chitarrista dei Dio, e ne arrangia le melodie a modo suo, ottenendone un risultato coi fiocchi. Vinny dà una lezione professionale a tutti nella seguente Straight Throught The Heart. La breve ma dinamica introduzione di batteria e l’esecuzione magistrale delle parti in chitarra dimostrano che Dio non è circondato da incompetenti, bensì da esperti musicisti. Anche questa song verrà apprezzata in modo esagerato dai fan, come manifesta la presenza della stessa nella scaletta di quasi tutti i concerti del complesso statunitense. Invisibile è molto triste, perlomeno nella prima sezione della traccia. Il seguito sembra invece una rivincita su una giovinezza passata tra l’anonimato e la solitudine. Insieme alla titletrack, Invisibile è il capitolo dalla durata più lunga di questo lavoro superlativo. Impossibile non riconoscere Rainbow In The Dark, probabilmente la song più celebre e amata del gruppo. Tutti gli strumenti sono orchestrati in perfetta sintonia e rendono il brano un autentico capolavoro della musica Rock. Prima dell’inizio delle registrazioni di Holy Diver al complesso mancava un tastierista, ma la voglia di produrre in fretta qualcosa di nuovo ha fatto sì che lo strumento venisse suonato, come accade in questa traccia, da Ronnie e da Jimmy.
Per il tour che seguirà l’uscita di Holy Diver verrà assunto Claude Schnell, che si occuperà quindi, in sede live, delle tastiere. Shame On The Night, ultimo brano del disco, è introdotta da alcuni ululati di lupo. La canzone è molto lenta e ricorda, in alcune parti, i pezzi del periodo in cui Ronnie cantava nei Black Sabbath, come Heaven And Hell. La traccia conclusiva paga sicuramente la posizione nella tracklist, d’altronde non sarebbe facile per nessuno succedere ad un successone del calibro Rainbow In The Dark. Sebbene Holy Diver contenga solo nove canzoni, queste sono di qualità elevatissima e hanno oltretutto un valore storico vitale. Il debutto dei Dio è considerato ancora oggi, dopo più di vent’anni, un vero masterpiece dell’Heavy Metal. Un giovane che si appassiona a tale genere musicale non può e non deve lasciarsi sfuggire quest’imprescindibile album. I Dio, dopo la trionfale uscita di Holy Diver, calcheranno i palchi di tutto il mondo ma soprattutto quello del Monster Of Rock, il 23 agosto 1983. Ciò significa, per Ronnie James, l’ennesimo traguardo raggiunto, dopo i successi internazionali con i Rainbow ed i Black Sabbath. Il singer dall’ugola divina è veramente un fenomeno e la sua carriera ne è la schiacciante prova. Signore e signori, il piccolo grande uomo ha colpito ancora!