- Igor - Voce
- Matteo - Chitarra
- Francesco - Basso
- Ivan - Batteria
1. Noise Vs
2. Marzo
3. Il Tuo Credo
4. L'Eco del Tempo
5. Modo d'Essere
6. Vecchio Bavoso
7. Controllo
8. Dormidormidormi
9. Nota Uniforme
Non Sento Quasi Più
I Devocka sono un gruppo ferrarese che nasce nell'ormai lontano 2003 con il solo e unico scopo di urlare al mondo intero il loro disagio e senso di frustrazione che la vita quotidiana lascia trasparire. Riuscire ad identificare il loro genere musicale è cosa assai difficile e noiosamente ardua perché se a tratti sembra di ascoltare qualcosa di incline alla scena Punk-Noise, altre volte invece sembra di essere proiettati nel panorama Alternative. In effetti quello che si percepisce nell'ascoltare questo nuovo prodotto, è proprio il senso di svaghezza e di stordimento che solo un mix di generi diversi possono dare. Altro aspetto da spiegare è la provenienza del nome Devocka; per tutti gli appasionati di cinema, non ci sarà bisogno di spiegazioni ma per tutti coloro che non sanno a memoria ogni opera-capolavoro di Stanley Kubrick, bisognerà mettere in rilievo uno dei suoi film più conosciuti e citati nel mondo giovanile e non solo: stiamo parlando di Arancia meccanica. Il nome arriva proprio da questa opera su celluloide e, in particolare, dall'appellativo con cui il capo gruppo e protagonista del film, Alex, chiama le ragazze. Svelato questo mistero, addentriamoci nelle sonorità che questi quattro ferraresi riproducono con i loro fedeli strumenti.
Bisogna dire, per prima cosa, che l'inizio con Noise Vs è molto promettente. I motivi sono svariati ma primo fra tutti è il riuscire ad amalgamare sonorità Indie con altre più propriamente Punk-Hardcore. Senza ombra di dubbio questo sarà uno dei milgiori pezzi presenti nell'intero album. La cosa che probabilmente riesce a trascinare l'ascoltatore è che le chitarre, con giri semplici ma gracchiatamente rugginosi, riescono a trascinarci in un vortice di caos e indefinibile anarchia musicale. Bel pezzo che, se mixato un pò meglio, potrebbe dare ancora maggiore slancio all'avvio dell'album. Una volta finita Noise Vs, quello che tutti si aspetterebbero di sentire nelle tracce successive, è comunque un qualcosa che ricalchi le sonorità sopra citate e quindi un qualcosa su cui riuscire ad orientarsi, prendendolo come linea-guida. Il risultato, invece, è un agglomerarsi di canzoni una più simile dell'altra dove l'unica cosa che le accomuna è il senso di lentezza, semplicità e, prima fra tutti, cupa tenebrosità. In realtà, però, tutto questo non riesce al meglio perchè si ha la sensazione che le tracce presentate siano un pò troppo semplici e banali anche per quanto riguarda la loro costruzione stilistica. Prendendone una come esempio, L'Eco Del Tempo, possiamo dire che qui la semplicità tocca l'inverosimile non riuscendo a creare quella atmosfera fiabesca e surreale che si vorrebbe evocare. L'idea di fondo non sarebbe male se il tutto non si riducesse a un semplice ritornello ben impostato e "attraente".
Per quanto riguarda i musicisti, ci sarebbe da obiettare soprattutto il mixaggio o, per lo meno, la scelta di equalizzazione dei suoni che nonostante siano puliti e ben equilibrati, non riescono a coprire tutti le frequenze che in teoria bisognerebbe coprire. Si ha così il presentimento (e nel disco lo si percepisce benissimo) di un suono acido e troppo freddo per riuscire a dare quelle emozioni surreali che tanto si vorrebbero trasmettere.
Come finale, possiamo dire che questo Non Sento Quasi Più rappresenta un colpo mancato o, per lo meno, un passo troppo affrettato perchè, con qualche piccolo accorgimento di fondamentale importanza, si sarebbe potuto avere un album completamente diverso. Restano però in evidenza le buone caratteristiche e soprattutto le idee che i Devocka dimostrano di avere ma che, qui, non riescono a far passare appieno attraverso i loro strumenti. Peccato perchè dalla prima traccia, Noise Vs, si sarebbe detto di essere in presenza di un buon nuovo acquisto.