- Milo Auckerman - voce
- Stephen Egerton - chitarra
- Karl Alvarez - basso
- Bill Stevenson - batteria
1. Talking (02:27)
2. Nothing With You (02:29)
3. She Don't Care (01:51)
4. 'Merican (01:51)
5. Dog And Pony Show (02:28)
6. Blast Off (02:27)
7. Dreams (02:56)
8. Cool To Be You (02:24)
9. Maddie (03:06)
10. Mass Nerder (02:47)
11. One More Day (03:33)
12. Tack (02:21)
13. Anchor Grill (03:03)
14. Dry Spell (02:43)
Cool to Be You
I Descendents sono uno di quei gruppi che, pur avendo influenzato un numero spropositato di band con la propria musica, non hanno mai goduto della meritata considerazione. Certo, ogni amante del Punk - Hardcore conosce ed ammira Milo Aukerman e compagni, tuttavia una persona estranea a questi generi difficilmente fa altrettanto. Sarà forse perché sei album non sono poi molti per chi è in giro addirittura dal 1978, o sarà magari perché lo stesso Milo preferì dedicarsi alla carriera di scienziato anziché a quella di cantante, sta di fatto che al complesso californiano raramente vengono riconosciuti i giusti meriti. Ad ogni modo, i Descendents nascono sul finire degli anni settanta a Los Angeles, ma soltanto dopo l’arrivo di Milo Aukerman nel 1980 si avvicinano a quel tipico sound che li renderà celebri, unici. Milo Goes To Collage (1982), I Don’t Want To Grow Up (1985) e Enjoy! (1986) sono tutti dischi fondamentali per lo sviluppo del Punk negli Stati Uniti, e sarebbe anche l’ora che molti critici se ne rendano conto. Il 1987 vede l’uscita di ALL, lavoro che segna un importantissima tappa nella carriera dei Descendents. Milo infatti, laureatosi in biochimica presso l’università di San Diego, decide di lasciare momentaneamente la band per dedicarsi a tempo pieno alla scienza. Ritorna nel 1996 (Everything Sucks) e con lui i Descendents (impegnati durante la sua assenza nel progetto parallelo chiamato ALL) tornano a brillare. E’ infine del 2004 il bellissimo Cool To Be You, ad oggi il lavoro più recente pubblicato da Milo e soci, nonché uno dei migliori da loro mai scritti.
In copertina, l’ormai storica caricatura del “secchione” Milo accompagna un album incisivo, meticoloso ed inarrestabile, schietto ma intelligente. Cool To Be You si distacca dal precedente Everything Sucks per avvicinarsi ad un sound più attuale, simile per certi versi, tanto per fare qualche nome, ai Bad Religions di The Empire Strikes First (anch’esso datato 2004). Dimenticate i primi lavori del combo statunitense, qui le composizioni sono rifinite alla perfezione e niente viene lasciato al caso: ogni singolo accordo, i cambi di ritmo, le melodie, tutto appare estremamente curato fin dal primo ascolto. Altri complessi abbozzano buone soluzioni senza però svilupparle a fondo; i Descendents, al contrario, incrementano il valore dei propri pezzi grazie ad una serie di intuizioni apparentemente banali, ma che in realtà si rivelano vincenti, talvolta persino geniali. Il solo stacco dalle tinte orecchiabili a metà di Talking ne è una chiara dimostrazione: il brano di per sé risulta già eccezionale, ma viene impreziosito da un passaggio tanto semplice quanto inaspettato, sfoggio di un gruppo maestro nel suo genere.
I Descendents, però, sanno anche spingere sull’acceleratore quando necessario, dando vita a canzoni tirate e coinvolgenti. In Cool To Be You trovano perciò spazio capitoli come Nothing With You, ‘Merican e Blast Off, vere e proprie schegge elettrizzanti, irrefrenabili nel loro incidere ed esaltanti al pari di poche altre. I refrain sono sempre esplosivi, tanto da suscitare nell’ascoltatore un senso di euforia quasi esagerato. Come descrivere poi la voce di Milo Aukerman? Particolare, a tratti schizofrenica, avvincente, esagitata, entusiasmante. I suoi compagni di formazione non sono comunque da meno: la sei corde di Stephen Egerton (nei Massacre Guys dal 1980 al 1985) macina riff su riff senza perdere un colpo, dando poi libero sfogo alla creatività durante gli assoli, nettamente superiori a quelli dei suoi colleghi all’interno della scena Punk; Bill Stevenson e Karl Alvarez, già autori in passato di prove a dir poco memorabili, riescono qui a ripetersi, preferendo però la sostanza ai facili e francamente inutili virtuosismi. Come si suole dire, l’unità fa la forza, ed il combo di Los Angeles lo sa benissimo. Pur sottolineando infatti le evidenti capacità tecniche personali, è innegabile che i quattro amici californiani diano il meglio insieme, quando possono contare sull’apporto dei propri compagni. Dog And Pony Show, la stessa Cool To Be You e One More Day sono quindi frutto di un feeling non indifferente, basti pensare che l’attuale line up perdura da quasi vent’anni. Per quanto riguarda invece i testi delle canzoni, essi variano dalla politica (‘Merican) alle relazioni interpersonali (Talking e She Don’t Care), fino ad arrivare alla pura genialità di Mass Nerder, dove il buon Milo si prende le sue rivincite sui banchi di scuola. Insomma, le liriche del disco non solo accompagnano degnamente le parti strumentali, ma rendono ancor più incantevole l’opera stessa.
Quasi a coronare una lunga e trionfale carriera, Cool To Be You si attesta quale album dall’inestimabile valore, sicuramente una delle migliori uscite in ambito Punk nel 2004. Si sapeva: i Descendents non hanno rivali quando si parla di scrivere grandi canzoni e comporre dischi pregevoli. Da qualche mese a questa parte si vocifera di un possibile nuovo lavoro firmato Descendents, ma, purtroppo, dalla band non arriva alcuna conferma. Speriamo allora non passino altri otto anni prima dell’ennesimo capolavoro. Già, perché da una mente come quella di Milo Aukerman solo un capolavoro ci si può aspettare.