Voto: 
5.8 / 10
Autore: 
Stefano Magrassi
Genere: 
Etichetta: 
Relapse Records/Self
Anno: 
2007
Line-Up: 

Matt "Hellfiend" Harvey - Chitarra e voce
Dan Bulldoze - Basso
"Atomic" Andy Maniac Col - Batteria
Jason "Hacksaw" Voorhees - Chitarra

Tracklist: 

1.The Storm Before the Calm
2.Toxic Sanctuary
3.Deathstrike Command
4.Run With the Pack
5.The Call to Combat
6.Eye of the Storm
7.Earthscorcher
8.Screams From the Holocaust
9.The Scourging

Dekapitator

The Storm Before The Calm

Esce nel 2007, ma sembra essere stato prodotto più di ventanni fa questo ultimo lavoro targato Dekapitator, side project dedito ad un thrash metal d'annata, completamente dimentico di qualsiasi novità o pur minima voglia di innovazione e composto da membri di act normalmente più estremi come gli incredibili Exhumed, i Repulsion e i meno noti Cretin e Lord Gore.

Bene, The Storm Before The Calm è uno dei prodotti meno fantasiosi che siano stati pubblicati negli ultimi anni, a dimostrazione del fatto che la Relapse abbia un ottimo occhio per i generi più estremi, ma che da questo punto di vista non abbia le idee molto chiare. Il sound che questi quattro americani propongono è un immeso mix di qualsiasi esperienza thrash maturata dal 1986 ad oggi, tenuta insieme in qualche maniera da una produzione "metallicana" e un riffing bay area.

Effettivamente il primo termine di paragone che viene subito in mente, anche e soprattutto grazie alla voce di Matt "Hellfiend" Harvey, sono i primissimi Pestilence, quelli di Malleus Maleficarum e con Von Brunen come front-man, quando ancora si aggiravano tra paludosi lidi thrash prima di passare al loro proto-death metal. Molti infatti sono i punti in comune, a partire dalla voce per arrivare allo stile, che prende spunto dall'irruenza teutonica, si ammorbidisce col groove bay area e e si posiziona così su di un livello superiore, sfociando spesso in un incedere quasi death.

Il problema è che ogni singola traccia è praticamente una cover di importanto gruppi degli anni '80 e dei primi '90: da una parte si sentono gli Slayer come in Deathstrike Command, dall'altra sono i Metallica che fanno capolino (basti ascoltare il lento Eye Of The Storm), senza dimenticare i Testament (Run With The Pack) oppure i Kreator e i già citati Pestilence (vedasi l'opener The Storm Before The Calm, Earthscorcher e simili). Ma effettivamente tutti questi elementi sono riscontrabili in ogni traccia, mischiati tra di loro, però sempre ben presenti. Cosa che unita ai quaranta minuti di durata del disco, ci fanno presto venir voglia di passare a qualcosa di più sostanzioso.

Per l'amor del cielo, la produzione rende, soprattutto nel dare un taglio vintage ai suoni, e comunque l'impegno c'è, ma la completa mancanza di una vena personale rovina tutto il buon lavoro. Un disco, quindi, inutile e consigliato solo a chi voglia farsi un tuffo nel sound di fine '80s che influenzò moltissimo la nascita del primo e grezzo death metal. Ma anche in questo caso, meglio riprendere gli album delle band sopra citate. Evitabile.

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