- Matthias Borer - voce
- Gianrichy Giamboi - chitarra
- Christian Waltert - chitarra
- Pascal Rechsteiner - basso
- Laurent Strack - batteria
1. Apocalyptic Syndrome
2.My Misery
3. The Hate Still Burns
4.Caravan Of The Dead
5. Black Domain
6. I Am The End
7. Falling Down
8. Human Plague
9. I Will Be The Last
10. Before The Storm
Apocalyptic Syndrome
Giunti al decimo anno di attività, gli svizzeri Darkmoon registrano il loro secondo full-lenght, Apocalyptic Syndrome, album che segue la scia del solito death metal melodico di scuola svedese, ma ben lontano dalla direzione molto melodica, emo-oriented e “modaiola” che la scena scandinava ha assunto negli ultimi anni; elemento che non potrà che essere visto di buon occhio da chi è ormai stufo delle decine e decine di band fotocopia che si propongono di continuo alle nostre orecchie.
Il risultato è dunque un sound che privilegia una linea melodica sempre ben riconoscibile nei riff di chitarra, caratteristica del già citato melo-death di band come At The Gates e Dark Tranquillity, ma che spesso privilegia alla velocità di questi gruppi un sound più cadenzato e imponente che può trovare affinità con un death metal più pesante ma non eccessivamente grezzo di band come Amon Amarth e Gorefest. Allo stesso modo, la voce del singer Matthias Borer privilegia all’ormai abusatissimo screaming tipico della scuola di Gothemburg un tono più gutturale reduce da un death europeo di stampo più tradizionale (vedi Entombed), scelta che, se può risultare azzardata e poco espressiva nei primi minuti, una volta interiorizzata si rivela del tutto riuscita e originale.
Partiamo dunque da ottime premesse in quanto a stile, enfatizzate da una buona produzione che coniuga bene ritmiche pulizia del suono e distorsione; il problema è però che la band si perde per strada nel corso dell’album, a causa della sostanziale assenza di grandi variazioni sul tema di fondo. Non bastano dunque una spruzzata di black metal di stampo svedese (Dissection in primis) in Black Domain e Before The Storm, una cavalcata in stile Amon Amarth come I Am The End o la varietà di tempi di pezzi come Human Plague a nascondere una certa ripetitività in quanto a songwriting, a cui si aggiunge un sound che, se da un lato si configura come un efficace pout-pourri di vari componenti del metal estremo europeo, dall’altro contiene alcune soluzioni prese pari pari dai vari gruppi che rappresentano le influenze dei Darkmoon, con il risultato di creare un effetto di “già sentito” negli appassionati della scena.
Pezzi come la potente Caravan Of Death o i brani già citati in precedenza risultano dunque buoni se presi singolarmente, ma il disco nel complesso rivela una eccessiva somiglianza tra le varie tracce.
In conclusione dunque Apocalyptic Syndrome è un disco discreto, che si ascolta con piacere, ma non entusiasma tanto da spingere ad approfondire l’ascolto più di tanto; nonostante questo, i Darkmoon rimangono una band da tenere d’occhio, e se con l’esperienza i cinque riusciranno a sviluppare meglio la propria proposta potranno ottenere ottimi risultati, grazie ad un eclettismo magari non esagerata, ma chiara espressione di una gradita rielaborazione personale.